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Cronaca

Fermato in aeroporto con zanne di elefante, denunciato

All'operazione hanno preso parte i finanzieri della compagnia di Sestri Ponente, il personale delle Dogane e quello della polizia di frontiera

Nell'ambito dei controlli ai passeggeri e alle merci all'aeroporto di Genova, le Fiamme Gialle della compagnia di Sestri Ponente, il personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Polizia di frontiera hanno scoperto un soggetto, dedito al commercio illegale di flora e fauna in via di estinzione, un nuovo delicato settore, le cui competenze all'interno degli spazi doganali sono state recentemente assegnate al servizio Cites della Guardia di Finanza.

A metà dicembre dello scorso anno, i militari della compagnia delle Fiamme Gialle di Genova Sestri, in collaborazione con i funzionari della sezione operativa territoriale dell'ufficio delle Dogane di Genova 2 e con gli agenti della Polizia di frontiera hanno individuato e sequestrato una partita di zanne di elefanti (per un totale di 13 zanne e 4 manufatti in avorio lavorato) originarie del continente africano, illegalmente trasportate da un passeggero di origine indonesiana.

Quest'ultimo, diretto nella località di Surabaya, nell'Isola di Giava, aveva tentato di imbarcare la preziosa merce a bordo dell'aereo, nascondendola all'interno di una cassa acustica. Il sud-Est asiatico rappresenta il tradizionale crocevia di oltre il 75% dell'illegale traffico internazionale di avorio grezzo, dove l'esposizione di opere d'arte di avorio intagliato rappresenta, a oggi, un vero e proprio simbolo di potere. Il mercato nero dell''oro bianco' è il saldo di una lunga e crudele catena economica 'parallela', non solo illegale ma soprattutto sanguinosa.

La partita di merce sequestrata era probabilmente destinata a collezionisti stranieri privi di scrupoli. Il passeggero si era procurato le zanne in una delle tappe di navigazione lungo le coste del continente africano dove il commercio illegale di avorio rappresenta una delle fonti di arricchimento più rilevanti da parte di bande criminali e terroristiche dell'Africa Sub-Sahariana, come gli estremisti islamici di Al-Shabaab, le milizie Janjaweed del Sudan ovvero i guerriglieri ugandesi del Lord's Resistance Army (L.R.A.) che, creata la rispettiva illecita rete di bracconaggio organizzato, scambiano la merce con denaro o armi.

Il sequestro operato rappresenta, in Italia, un evento non molto frequente nel suo genere, posto che all'interno dei confini nazionali i pregressi sequestri finalizzati nell'ambito del commercio o detenzione illegale di avorio, per la tutela della convenzione di Washington, hanno riguardato per lo più manufatti già lavorati.

Il responsabile è stato denunciato a piede libero alla competente autorità giudiziaria; sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, volti a verificare la portata del fenomeno nell'ambito del flusso merci e passeggeri dello scalo aeroportuale genovese.

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