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Cronaca

Ragazzina accoltellata, il padre in isolamento. Sospetti anche sulla nonna

Gli inquirenti sono sempre più convinti che la 12enne accompagnata al Gaslini domenica sia stata ferita in casa, e non durante una lite con uno sconosciuto: la ricostruzione

Accoltellata da un padre instabile, con problemi di alcol e precedenti per violenza in famiglia: sarebbe questa la tesi investigativa che ha spinto il gip del Tribunale di Genova ad appoggiare il fermo dell’uomo di 42 anni che domenica pomeriggio ha portato al Gaslini la figlia 12enne, gravemente ferita allo stomaco, raccontando di essere rimasto coinvolto in una lite per strada in via Teglia, a Rivarolo.

L’uomo, fermato lunedì mattina con l’accusa di tentato omicidio, è stato trasferito nel carcere di Marassi, dove è detenuto in isolamento e dove, nei prossimi giorni, verrà interrogato dal gip. Una vicenda che nel giro di 24 ore potrebbe essere passata da un iniziale caso di aggressione da parte di uno sconosciuto a uno di violenza familiare, che secondo gli investigatori della Squadra Mobile del dirigente Marco Calì coinvolgerebbe anche la nonna della ragazzina.

La posizione della donna è infatti al vaglio degli inquirenti da lunedì, dopo che, in seguito alla perquisizione dell’appartamento che condivide con il figlio a Chiavari, gli agenti della Mobile hanno trovato un sacchetto contenente abiti insanguinati di cui la donna non ha saputo giustificare la provenienza: un comportamento che ha confermato i sospetti degli investigatori, secondo cui la ragazzina sarebbe stata accoltellata in casa, e non, come sostenuto dal padre, nei pressi di un distributore del ponente genovese durante una lite con uno sconosciuto di origini straniere.

Il racconto dell’operaio 42enne, d’altronde, era apparso da subito lacunoso e pieno di contraddizioni. Innanzitutto, perché non portare immediatamente la figlia in ospedale, ma attendere oltre due ore? E ancora, perché non chiamare l’ambulanza, ma chiedere a un amico (rintracciato e ritenuto al di sopra di ogni sospetto, in quanto non a conoscenza di quanto era realmente accaduto) affinché lo accompagnasse, con la ragazzina sanguinante, al Gaslini? 

Non solo: interpellato sull’esatto luogo in cui l’aggressione sarebbe avvenuta, l’uomo avrebbe indicato un punto in cui gli agenti della Scientifica non avrebbero trovato alcuna traccia di sangue, nonostante la profonda ferita che la 12enne aveva all’addome. I vestiti con cui la piccola è arrivata al Gaslini, inoltre, non presentavano alcun taglio o strappo, mentre quelli sequestrati alla nonna nell’abitazione del Tigullio presenterebbero tagli in punti compatibili con il ferimento. 

La situazione del padre, insomma, si fa sempre più grave, e le accuse sempre più pesanti. A fare ulteriore chiarezza su quanto davvero accaduto domenica mattina sarà l’interrogatorio di garanzia in carcere alla presenza del gip e dell’avvocato del 42enne: «Le prossime 24-48 ore sono cruciali - conferma una fonte investigativa a Genova Today - Se le prove confermassero che sia il padre sia la nonna sono coinvolti, la situazione si fa molto più delicata. Sarebbe evidente che si tratta di due persone pericolose». Non è escuso, inoltre, che nelle prossime ore l’uomo decida di ammettere le responsabilità davanti alla ricostruzione fatta dagli inquirenti.

Migliorano intanto le condizioni della ragazzina: operata d'urgenza domenica per una profonda ferita all'addome (ma i tagli trovati sul suo corpo, di diversa entità, erano numerosi) , è stata inizialmente trasferita nel reparto di Rianimazione, ma la prognosi sarebbe ormai stata sciolta. Anche la sua testimonianza, quando potrà essere raccolta, si dimostrerà fondamentale per capire che cosa sia realmente successo.

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