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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ancora una nave delle armi, i portuali: «Elicotteri da guerra ed esplosivo a bordo»

La Bahri Jeddah ha attraccato intorno alle 11 del mattino, per poi ripartire verso Alessandria d'Egitto

Una nave della compagnia Bahri ha attraccato giovedì 11 luglio 2019 nel porto di Genova. Si tratta della Bahri Jeddah, nave della compagnia già al centro della bufera nelle scorse settimane per le proteste dei portuali genovesi che prima si sono rifiutati di caricare la Bahri Yambu  e poi si sono opposti all'arrivo della Bahri Jazan.

La nave ha attraccato intorno alle 11 del mattino, per poi ripartire poco prima delle 16 alla volta di Alessandria d'Egitto, questa volta dopo aver caricato materiale civile, ma il Calp (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) ha ancora una volta alzato la voce chiedendo di evitare che in futuro navi di questa compagnia possano fare scalo nel porto genovese.

Attraverso un comunicato il collettivo ha spiegato le proprie ragioni: «Nelle foto che abbiamo pubblicato si vede cosa la nave avesse già a bordo, elicotteri da guerra destinati all'Indian Air Force. Apparentemente Boeing Chinook, di produzione statunitense, ma anche 12 container di esplosivo che stanno passando nel nostro porto. Anche se oggi a Genova viene imbarcata “solo” impiantistica per l'impianto di lavorazione del gas di Haradh and Hawiya, il più grande d'Arabia.
Dove sia diretto l'esplosivo non lo sappiamo. Ma i porti che toccherà la Bahri Jeddah sono: Alessandria e Port Said in Egitto, Jeddah in Arabia Saudita, Gibuti (praticamente una sommatoria di basi militari), Jebel Ali e Abu Dhabi negli Emirati, Damman ancora in Arabia, Mundra e Mumbay in India. Arabia Saudita ed Emirati Arabi sono coinvolti nel conflitto in Yemen mentre in India il conflitto nella zona di confine del Kashmir tra India e Pakistan dura da quasi mezzo secolo: l'ultima recrudescenza delle ostilità è avvenuta da febbraio ad aprile 2019 con incursioni reciproche e bombardamenti aerei e decine di morti.  Forse questi elicotteri servono proprio a questo. Forse i carri armati partiti anch'essi dal GMT quest'inverno e diretti a Karachi, Pakistan, saranno funzionali alla medesima guerra. Noi siamo contro tutte le guerre, perché, come si diceva un tempo, tutte le guerre sono contro di noi. Sono i lavoratori e i poveri a morire nei conflitti, sono sempre loro a pagarne le conseguenze più tragiche. Dobbiamo lottare perché la compagnia Bahri non attracchi più nel nostro porto - conclude il Calp - , né in altri vicini, come già successo a Bilbao.  A chi ci rimprovera di far perdere del lavoro ai nostri stessi colleghi rispondiamo che qualche turno in più non può valere morte e distruzione per migliaia di persone. Non possiamo e non vogliamo essere noi, lavoratori con il privilegio di essere nati in Occidente, a lavorare per far funzionare questo meccanismo di morte.  Non possiamo e non vogliamo collaborare. Invitiamo tutti ad organizzarsi per costruire le prossime iniziative di lotta contro il passaggio di questa flotta e il traffico di armi nel porto di Genova».

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