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Cronaca

25 Aprile, le celebrazioni "in quarantena" per l'anniversario della Resistenza

Il concerto a porta chiuse al Carlo Felice e "Bella ciao" dai balconi

Nella città vuota, si ricorda il sacrificio dei morti per la Patria; ognuno dalla propria casa e in quarantena. Sarà un 25 aprile diverso quello di oggi, in cui si celebra il 75esimo anniversario della Liberazione, un 25 aprile senza corteo e ritrovo in piazza, per le restrizioni imposte dall'epidemia di coronavirus.

La cerimonia solitaria del sindaco Marco Bucci e del presidente della Regione Giovanni Toti si è svolta in via XX Settembre. Mascherine sul volto e distanza di sicurezza, davanti alla lapide di Genova medaglia d'oro per la Restitenza, le massime autorità cittadine hanno letto l'atto di resa delle truppe tedesche e reso omaggio ai caduti della guerra di Liberazione.

Sotto le arcate del Ponte sono incisi i nomi di 10 partigiani liguri caduti all'estero, 50 partigiani stranieri caduti per la libertà in Liguria, 1863 nomi di caduti partigiani liguri, 2250 nomi di deportati nei campi nazisti.

In cima alla via, dietro le colonne del Carlo Felice, il "Concerto della Libertà" a porte chiuse. Ma l'evento risuona in tutte le case, grazie alla diretta streaming, e propone una versione per archi di Bella Ciao. Più le parole dell'inno popolare, saranno cantate dai balconi e dalle terrazze per ricordare i partigiani.

«Oggi la storia riparte da questo teatro che è il primo teatro d’Italia a riaprire, seppur in questa forma, con le dovute precauzioni di sicurezza»,ha detto il governatore Giovanni Toti, dal Teatro Carlo Felice. «Celebriamo questo 25 aprile in casa, ma ancor più uniti – ha aggiunto il governatore – quello che abbiamo vissuto in questi due mesi ha unito il Paese ed è un momento per dimostrare che siamo degni del sacrificio fatto dai suoi cittadini e capaci di traghettare il Paese, come hanno fatto loro dalle macerie di quel 25 aprile alla nascita della nostra Repubblica, verso il futuro. Perché il coronavirus non piegherà il nostro Paese».

«Oggi è la festa del bene più prezioso: la libertà», sono le parole del sindaco Marco Bucci. «La determinazione di coloro che combatterono 75 e più anni fa è quella che serve a noi oggi per vincere tutte le sfide a partire dal coronavirus. Questo teatro vuoto – ha aggiunto il primo cittadino – dice a tutti che lo riempiremo di nuovo, così come renderemo possibile un’estate che ci meritiamo. Lavoriamo assieme e sono certo del successo».

Galleria del Turchino, svastiche sulle lapidi in memoria dei partigiani

Sono comparse in mattinata due svastiche in entrambe le lapidi agli sbocchi della galleria del Turchino, sulla Provinciale 456. La notizia arriva dal sindaco di Masone Enrico Piccardo, sindaco di Masone. Le amministrazioni di Mele e Masone, alle 10 di oggi, avevano comunque già provveduto a eliminare il simbolo nazista dalle lapidi. Del fatto è stata informata la Digos della questura di Genova.

«Apprendo con malessere e rabbia la comparsa di due svastiche sulle lapidi agli sbocchi della galleria del Turchino in memoria dei partigiani. Questi sono atti criminali e rappresentano uno stupro alla democrazia. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e difendere la nostra storia, costruita attraverso il valore di uomini e donne che hanno perso la vita per il nostro presente», comunica in una nota Luca Pastorino, deputato di Leu.

«Ringrazio le amministrazioni di Mele e Masone che hanno subito eliminato il simbolo nazista dalle lapidi. Spero che la magistratura - conclude Pastorino - accerti i colpevoli di questo atto vile e indegno. Oggi più che mai, urliamo viva il 25 aprile».

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