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Cronaca

Il 21 maggio la protesta della Polizia Penitenziaria: «Troppe criticità nel carcere di Marassi»

In pochi giorni segnalate aggressioni ed episodi ad alta tensione all'interno del carcere

Il SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) ligure torna a denunciare le quotidiane difficoltà che incontrano gli agenti che lavorano nel carcere di Marassi, di fronte alle quali non pare esserci nessun intervento risolutivo.

«Continuano senza soste gli eventi critici prodotti da detenuti psichiatrici e riottosi ristretti nel carcere genovese di marassi. Ogni giorno ce ne è una - commenta Michele Lorenzo del maggiore sindacato di categoria SAPPe –. Qualche giorno fa un giovane detenuto rumeno andando in escandescenza ha, in tre diversi momenti, distrutto ben due celle incendiando un materasso. Successivamente un detenuto marocchino, sempre per protesta, durante la notte ha ingoiato delle pile. Non passano poche ore che sei detenuti albanesi durante le ore notturne, inscenano una piccola guerriglia lanciando bombolette di gas incendiate contro il personale, e staccando le gambe di legno dei tavoli delle loro celle, hanno minacciato la Polizia Penitenziaria. Nuova violenza poche ore dopo quando un detenuto è stato aggredito da altri compagni di carcere».

«È inaccettabile tutto questo - continua il SAPPe - ma è inammissibile il continuo ritrovamento di numerosi telefoni cellulari oltre che a sostanze stupefacenti, questo ci preoccupa perché la direzione ed il comando non ne valutano la pericolosità. È indubbio che tutto ciò non sia normale. È giunto il momento di dire basta all’invio a Marassi di detenuti problematici ormai con elevata concentrazione. Sarebbe anche giusta una maggiore incisività sul versante della sicurezza. Il telefonino è uno strumento pericoloso che consente al detenuto anche di poter pianificare la fuga».

A proposito di quest'ultimo punto, Lorenzo ricorda che qualche giorno addietro un detenuto aveva addirittura chiamato la Guardia di Finanza dichiaratosi detenuto presente nell’istituto di Genova, che chiedeva il loro intervento perché necessitava di essere ricoverato.

Anche il segretario generale del SAPPe, Donato Capece, il 17 maggio ha visitato il carcere di Marassi ed ha contestato la gestione dell’istituto.

«Un’emergenza – continua il sindacato – alla quale nessuno pare interessarsi, per questo lunedi 21 maggio la Polizia Penitenziaria per protesta procederà con l'astensione dal servizio mensa, per denunciare il disagio e sollecitare un immediato intervento per ripristinare la sicurezza a garanzia dell'incolumità degli agenti.

«Sulla Liguria pesa l’assenza del carcere di Savona ha maggiormente aumentato il numero dei detenuti su Marassi è necessario – conclude il SAPPe -. Occorre che si inizi a ragionare sulla costruzione del nuovo carcere di Savona indispensabile per tutta la regione, mentre sulle opere penitenziarie incompiute si attende l’apertura della R.E.M.S. ligure, una struttura di competenza della Regione Liguria necessaria per la cura e ricovero di detenuti con problemi psichiatrici: oggi questi detenuti sono ancora ed impropriamente ristetti nelle celle comuni».

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