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San Martino, visita del viceministro Sileri: «Riapertura regioni? Se i dati restano così, non vedo perché no»

Accompagnato da una delegazione dell’ospedale al Pronto Soccorso, ha visitato i laboratori, il reparto di Malattie Infettive e il Padiglione 64, il cosiddetto “Fagiolone"

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, è arrivato lunedì a Genova per una visita al policlinico San Martino, hub regionale per la gestione del coronavirus.

Sileri è stato accompagnato da una delegazione dell’ospedale al Pronto Soccorso, ai laboratori, al reparto di Malattie Infettive e al Padiglione 64, il cosiddetto “Fagiolone”, l’area che nel picco dell’epidemia era stata trasformata nell’area Rianimazione dell’ospedale. 

Accompagnato dal direttore generale del San Martino, Giovanni Ucci, e dal direttore del Dipartimento emergenza, Angelo Gratarola, il viceministro ha visitato gli spazi del policlinico e ha incontrato il personale sanitario, rigorosamente con la mascherina e mantenendo le distanze di sicurezza. 

«Ho voluto raccogliere l'invito del professor Matteo Bassetti a visitare la struttura, il cosiddetto 'monoblocco', tra i primi ospedali d'Europa per estensione e personale coinvolto - ha spiegato - Ringrazio molto il professor Bassetti, che mi ha consentito di vedere di persona il grande lavoro che si compie ogni giorno in questa struttura. Ho visitato i reparti di terapia intensiva, anche quelli approntati in pochissimi giorni per far fronte all'emergenza, il triage e il pronto soccorso, il dipartimento di malattie infettive, il reparto dei laboratori dedicato ai tamponi Covid, ascoltando primari, i medici e gli infermieri che hanno sostenuto un grandissimo sforzo e che da anni ci mettono cuore, testa e tenacia: il mio più grande ringraziamento va a loro, che tutti i santi giorni lottano per una sanità migliore».

«In una situazione del genere, vince chi sbaglia meno - ha spiegato Sileri - ma è impossibile non sbagliare qualcosa perché nessuno era pronto. Se abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato poco ma abbiamo fatto tutto in scienza e coscienza. Certo, qualcosa poteva essere fatto meglio dal ministero, dal governo, dall'Oms e pure a livello locale, ma è ancora presto per capire. Ne parleremo per anni, per decenni».

Apertura tra regioni: «Se i dati restano così, non vedo perché no»

Sull’apertura tra regioni, prevista per il prossimo 3 giugno, il viceministro ha chiarito che «vedere persone senza mascherina, che non rispettano la distanza di sicurezza, fa un po' paura. Ma la medicina è fatta di dati. Dal terzo report dei 21 indicatori, che arriverà questa settimana, potremo fare valutazioni più puntuali. A oggi tutte le Regioni hanno dati in netto miglioramento e, se i dati continuano così, non vedo perché non si dovrebbero riaprire i confini tra le regioni».

Sileri ha commentato anche le immagini della movida, con giovani a scambiarsi i bicchieri e a poca distanza l'uno dall'altro, senza mascherina: «Sarà l'andamento dei contagi e l'impatto degli stessi sul sistema sanitario a determinare i prossimi passi - ha proseguito Sileri - ciò che accadrà lo vedremo dai numeri. In ogni caso, accanto alle immagini che abbiamo visto di scarso rispetto delle regole, la stragrande maggioranza dei cittadini le rispetta. Saranno i risultati di questa e della prossima settimana a dirci la verità sull'andamento rischio calcolato, anche a livello locale»

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