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Imposte, tributi e multe: il Comune dà la caccia agli evasori seriali

Il nuovo Nucleo Operativo Anti-evasione è stato istituito a fine 2017, e negli ultimi mesi si è occupato di consegnare a mano avvisi e solleciti di pagamento: oltre 700 i milioni di euro non versati che Tursi deve riscuotere

Oltre 700 milioni di tributi non pagati dal 2002, appena 134 quelli che il Comune è riuscito a riscuotere affidandosi alle agenzie di riscossione: se i genovesi sembrano poco virtuosi quando si tratta di pagare tasse, sanzioni e contravvenzioni, il Comune risponde istituendo un apposito nucleo di polizia Municipale che adotterà “le maniere forti”, consegnando direttamente a mano solleciti e avvisi di pagamento.

Solleciti e avvisi consegnati a mano

Il nuovo “Noa” - Nucleo Operativo Anti-evasione - è entrato ufficialmente a pieno servizio a fine 2017, ma a distanza di 5 mesi dalla formazione sono stati presentati i primi risultati: soltanto negli ultimi 10 giorni sono stati 50 i privati cittadini e i titolari di imprese del centro storico che si sono visti recapitare un avviso da uno degli 11 agenti del nucleo. 

Una scelta non casuale, quella di partire dalla città vecchia, alla luce dell’alta percentuale di evasori della Tari che vi abitano. E proprio il mancato pagamento della tassa sui rifiuti, insieme con quello delle multe legate a violazioni del Codice della Strada, sono le voci più critiche e che pesano maggiormente sul bilancio del Comune: «A oggi abbiamo migliaia di euro a ruolo che non riusciamo a riscuotere - ha ammesso l’assessore comunale al Bilancio, Pietro Piciocchi - Le vertenze più complicate sono quelle legate alle infrazioni del Codice della Strada, tanti piccoli importi difficili da aggredire. Alcuni sono anche caduti in prescrizione». 

Multe e Tari le voci più critiche, ma si lotta contro gli affitti in nero

Proprio alla luce delle ripetute e mai pagate infrazioni, il Comune ha deciso di “censire” la città zona per zona individuando i cosiddetti “evasori seriali”, non solo privati cittadini, ma anche esercizi commerciali che non pagano le tasse: «Gli affitti in nero una piaga da combattere con forza - sottolinea l’assessore alla Legalità, Stefano Garassino - Siamo impegnati in un censimento degli irregolari, e ci concentriamo anche sulle attività che portano illegalità intaccando le casse del Comune».

E collegato allo spinoso tema degli affitti in nero c’è anche la questione della tassa di soggiorno, che a Genova dallo scorso 16 aprile è aumentata del 50%: a oggi chi pernotta nel capoluogo ligure paga 1,50 (a persona e a notte) in alberghi da 1 a 3 stelle, 3 euro in quelli a 4 stelle, 4,50 in quelli a 5 stelle. 

Evasione fiscale, nasce il nucleo specializzato per la riscossione "porta a porta" | Video

Tassa di soggiorno, una risorsa preziosa

L’imposta resta invece di 1,50 euro a notte, a persona, in case vacanza, ostelli, affittacamere, bed & breakfast, agriturismi, residenze turistico alberghiere, locande, appartamenti ammobiliati a uso turistico e residenze d’epoca. Cifre che non tutti gli operatori e le strutture ricettive vogliono far pagare e poi versare al Comune: «Questa è una cosa su cui il nuovo nucleo si concentrerà terminata la sperimentazione - conferma Piciocchi - La tassa di soggiorno è una risorsa molto importante, e chi dovesse ipotizzare di eliminarla dovrà passare sul mio cadavere. Ironia a parte, è bene ricordare che sono soldi che non pagano i genovesi, ma che ai genovesi in primis servono per attività di promozione turistica, così come sancito da precisi protocolli e regolamenti». 

In media gli agenti della Municipale controllano circa 850 strutture l’anno, allargandosi dalla tassa di soggiorno ad altre eventuali irregolarità e concentrandosi sugli appartamenti ammobiliati a uso turistico: «Siamo passati alle decine di qualche anno fa agli oltre 800 del 2017 - confermano dalla Municipale - Dobbiamo però ricordare che quello di Genova è uno dei primi Comuni in Italia ad avere stipulato un accordo con Airb&b per la riscossione diretta online della tassa di soggiorno: i riscontri, da questo punto di vista, sono buoni».

«Da fine 2017 a oggi, gli avvisi di accertamento sulla Tari che abbiamo fatto partire sono 15mila, 36mila invece i solleciti inviati», ha concluso l’assessore Piciocchi, ammettendo che a oggi il Comune non è ancora in grado di stimare quante risorse sarà possibile recuperare con l’azione mirata del Noa:«Continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, siamo tra i primi in Italia per quanto riguarda l’azione sull’evasione fiscale - aggiunge il nuovo comandante della Municipale, Gianluca Giurato - Ben venga però la promozione di un’attività in cui eccelliamo, e in cui ci impegneremo sempre di più».

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