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Ospedale Erzelli, a che punto siamo? Polemiche in consiglio regionale

Due interrogazioni presentate da Luca Garibaldi del Pd e Selena Candia della Lista Sansa, che attacca: "Cronoprogramma senza date, nessuna risposta su gestione pubblica o privata"

A che punto è il progetto dell'ospedale degli Erzelli? Il tema è tornato in consiglio regionale attraverso due interrogazioni presentate da Luca Garibaldi del Pd e da Selena Candia della Lista Sansa.

Ospedale Erzelli, a che punto siamo? Le domande dell'opposizione

L'esponente Dem ha chiesto alla giunta quale sia lo stato dell’iter valutativo sulle "modalità più idonee" per la realizzazione del nuovo ospedale. Il consigliere ha rilevato che il progetto del 'Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica' presuppone l’integrazione con il "Nuovo ospedale del ponente/ Policlinico San Martino di ponente" e l’integrazione di quest’ultimo con l’Istituto Italiano di Tecnologia e del Polo Tecnologico di Genova. Candia ha invece chiesto alla giunta l’iter di realizzazione dell’ospedale del Ponente e quali sono gli accordi sui passaggi di proprietà delle aree dove sorgerà l’ospedale. È stato ricordato che il 18 luglio 2023 l’assessore alla sanità Gratarola aveva annunciato in aula la presentazione del documento di inizio progettazione dell’ospedale a Erzelli entro la fine del mese, ma che sarebbe scomparso il cartellone che indicava l’area del nuovo ospedale.

Le risposte di Gratarola in consiglio regionale 

L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha ribadito la necessità di un ospedale nel ponente genovese, che contiene anche il cosiddetto 'Progetto Bandiera', cioè un ospedale computazionale, che sarà il primo in Italia. Nel merito l’assessore ha ricordato che è giunta una lettera di intenti di GHT, la società proprietaria dell’area, con cui intende presentare una iniziativa di partenariato pubblico-privato e, se questa proposta si concretizzerà,  una la Regione ne valuterà l’interesse pubblico e la fattibilità. "In questo caso - ha aggiunto l’assessore - nella procedura a evidenza pubblica dovrà essere evidenziata la necessità di acquisire l’aera e il relativo valore, sulla base di una perizia specifica".

Candia (Lista Sansa): "Cronoprogramma senza date"

Risposte che non hanno convinto Selena Candia. La consigliera della Lista Sansa ha infatti replicato in una nota: "Siamo preoccupati e delusi del fatto che la giunta abbia risposto alla nostra interrogazione sull'ospedale agli Erzelli dandoci un cronoprogramma senza date e non fornendo alcun chiarimento sulle modalità di fruizione tra pubblico e privato. Da 16 anni si parla dell'ospedale del Ponente e ormai le persone più anziane sono convinte che non lo vedranno mai realizzato - ha detto ancora Candia -. Toti nel 2017 annunciò l'avvio dei lavori nel 2019, l'allora assessore alla Sanità Viale nel 2018 dichiarò che avremmo visto l'ospedale nel 2023, ma la realtà è che oggi, nel 2023, chi sale agli Erzelli in quell'area destinata all'ospedale vede solo un parcheggio per i tir. Che avrebbero dovuto dismettere più di un anno fa e invece è ancora lì, mentre nel frattempo è stato rimosso il cartello che indicava la prossima destinazione d'uso del terreno per l'ospedale".

"Nessun chiarimento su modalità di gesitione pubblica o privata"

Oltre che per la mancanza di date la consigliera regionale punta il dito su altre problematiche: "Manca una strategia chiara per capire se il presidio ospedaliero sarà totalmente pubblico, gestito dal privato, dal connubio pubblico-privato o da altre modalità. L'assessore probabilmente non ha voluto darci date perché non ha ancora chiara la modalità di gestione del nuovo ospedale. Si è parlato a lungo del progetto di Inail, che ci preoccupa molto perché l'Istituto ha fronti aperti per ospedali in tutta Italia e da nessuna parte ha avviato i lavori. Ci preoccupa anche la formula pubblico-privato sul modello Felettino della Spezia, per questo vorremmo sapere quanto prima che strada intenda percorrere la Regione".

"Ricordo che l'Ospedale agli Erzelli, che nel frattempo ha cambiato il nome in 'Centro computazionale tecnologico', sarà utile per circa 330 mila abitanti che oggi non hanno un presidio ospedaliero vicino a loro - ha concluso Candia -. Parliamo del ponente di Genova, della Valle Stura e della Val Polcevera. Zone che sommate contano più della metà degli abitanti di Genova. I cittadini che vivono in queste aree oggi sono costretti a spostarsi anche per diversi chilometri per raggiungere un pronto soccorso, trovandolo spesso anche sovraffollato. Inoltre in queste zone sono concentrati moltissimi cantieri e un presidio ospedaliero sarebbe fondamentale per rispondere anche agli incidenti sul lavoro. Continueremo a monitorare la situazione e a chiedere puntuali aggiornamenti alla Giunta con tutti i mezzi a nostra disposizione".
 

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