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Genova alla prova della "movida", in centro storico locandine e controlli

Collaborazione tra Comune e titolari di esercizi commerciali per il primo venerdì di riapertura: alcuni Civ si sono mossi in autonomia per garantire la sicurezza, la Locale pattuglierà le zone più a rischio assembramento

Genova alla prova della “movida”, la prima dopo la fine del lockdown da coronavirus e dopo la riapertura di bar e ristoranti. Per venerdì, infatti, gli occhi sono puntati sul centro storico, tradizionale luogo di ritrovo dei giovani, e l’obiettivo di tutti, dalle istituzioni ai titolari di attività, è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e divertimento.

Le immagini dei giovani impegnati a sorseggiare aperitivi e scherzare con mascherine abbassate e in gruppetti sono già arrivate da altre città: Palermo, Padova, Bologna, Milano sono solo alcune delle città in cui i sindaci hanno tuonato contro il mancato rispetto delle norme anti contagio, e a Genova (dove era stata proprio la movida, pochi giorni prima del blocco totale, a infiammare gli animi) si corre ai ripari.  

Il Comune ha già fatto stampare 20mila locandine  in formato A4 e A5 che riportano l’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare la distanza di sicurezza di un metro, consegnante dalli agenti della Polizia Locale ai titolari degli esercizi di prossimità. Le locandine dovranno essere affisse e saranno ben visibili anche grazie alla grafica, con lo sfondo rosso, per diventare un “memorandum” non solo per i clienti, ma anche per i passanti. 

«Passando a distribuire le locandine nei negozi, gli agenti della Polizia Locale potranno informare i negozianti e chiedere la loro collaborazione per far rispettare le misure di sicurezza - ha spiegato Stefano Garassino, assessore con delega alla Polizia Locale - L’obiettivo non è fare sanzioni ma prevenire una ricaduta del contagio, che avrebbe effetti disastrosi: faremo sanzioni solo in caso di comprovata volontà di non rispettare le regole».

Alle locandine informative si affiancheranno agenti della polizia Locale che pattuglieranno i punti di accesso al centro storico e quelli più “caldi”, a maggior rischio assembramento, e da parte dei titolari degli esercizi commerciali si sono aggiunte altre precauzioni: il Civ Sarzano Sant’Agostino ha già effettuato una mappatura dei locali che si sono adeguati alle norme, concentrandosi sugli spazi esterni e il distanziamento, la Fipe ha fatto stampare cartelli informativi distribuiti a tutti i soci, e il Civ Genovino, che riunisce i locali e gli esercizi commerciali di piazza delle Erbe, si è affidato a un servizio di steward che si occuperanno di controllare la situazione nel cuore del centro storico.

Della movida, inoltre, ha parlato anche il premier Giuseppe Conte, che nel corso dell'informativa alla Camera ha chiarito che «non è il tempo della movida e degli assembramenti, bisogna fare attenzione perché esporre se stessi vuol dire anche esporre i proprio cari ai rischi di contagio».

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