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Ex Ilva, continua la protesta: i lavoratori bloccano i varchi

Dopo la “passeggiata civile” dei giorni scorsi, appuntamento giovedì mattina agli ingressi lato aeroporto, per bloccare i mezzi in entrata e in uscita in segno di protesta contro la richiesta di cassa integrazione prolungata

Continua la protesta dei lavoratori ex Ilva per la decisione, da parte di ArcelorMittal, di prolungare la cassa integrazione covid-19 sino al 21 giugno, coinvolgendo 600 persone.

Dopo la “passeggiata civile” dei giorni scorsi, i lavoratori si sono dati appuntamento giovedì mattina agli ingressi lato aeroporto, bloccando i mezzi in entrata e in uscita in segno di protesta, come già accaduto a Novi Ligure il 19 maggio.

«Mittal ha inviato alle organizzazioni sindacali una nuova procedura di cassa integrazione dopo averne mandata una giovedì 14 maggio e dopo aver inviato le lettere di cassa ai lavoratori il 15 maggio - tuona Bruno Manganaro, segretario della Fiom - Oggi c'è una nuova procedura, ma allora quella precedente era illegittima. Non abbiamo detto una sciocchezza. I lavoratori sono andati in cassa senza copertura giuridica e chi pagherà quei giorni? Come può una azienda in 5 giorni chiedere due volte all'Inps la stessa cassa integrazione?  L'azienda tratta le questioni normative come carta straccia ritenendo di non dover rispondere a nessuno».

I sindacati hanno indetto anche uno sciopero di un’ora su ogni turno: «Gli ordini ci sono, e la cassa non è giustificata - dicono i lavoratori - Vogliamo solo lavorare».

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