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Giorno della Memoria, Dello Strologo: "Dati preoccupanti sul ritorno dell'antisemitismo"

"C'è un ritornello che sta tornando nelle case e nelle strade: 'Basta con questa storia, gli ebrei ci hanno stufato, abbiamo capito, abbiamo ascoltato, non ne possiamo più, basta parlare di Shoah, lasciateci in pace'. Insieme a questo ritornello che cresce c'è anche il ritorno dell'antisemitismo" ha detto il consigliere della Comunità Ebraica di Genova

Il contesto storico in cui viviamo è ancora lo stesso che, 23 anni fa, portò a istituire la Giornata della Memoria in Italia e in Europa? È quello che ha chiesto durante il suo intervento Ariel Dello Strologo, consigliere della Comunità Ebraica di Genova, oggi a palazzo Ducale in occasione delle celebrazioni del 27 gennaio. 

"Quando il Giorno della Memoria fu istituito - ha spiegato in una sala gremita e ricca soprattutto di ragazzi - eravamo in un'epoca particolare: c'era la consapevolezza di poter affrontare un periodo storico nuovo, migliore. In quel momento però i testimoni sentirono il bisogno di iniziare a raccontare. ripassare il momento peggire della loro storia per poterlo trasferire a chi dopo di loro avrebbe continuato a farsi portatore del ricordo".

Dopo aver ricordato il grande impegno delle scuole per conservare la memoria delle deportazioni durante la seconda guerra mondiale, Dello Strologo ha continuato: "Oggi la consapevolezza di quel che è successo è diffusa, poche persone possono dire di non sapere che è esistito Auschwitz, il problema è un altro: è l'uso che facciamo di questa consapevolezza. Ci sono coloro che traggono un insegnamento forte, penso a migliaia di persone che animano il volontariato sociale, che si dedicano agli ultimi, ai migranti, ai senza tetto. Ma penso anche a chi usa la consapevolezza storica nel senso opposto, usando quello che è successo per continuare a portare avanti messaggi di offesa, ingiuria, persecuzione".

"Ci sono dati preoccupanti sulla crescita dell'antisemitismo"

Dello Strologo parla di una nuova forma di consapevolezza da combattere: "Quella di un ritornello che sta tornando nelle case e nelle strade: 'Basta con questa storia, gli ebrei ci hanno stufato, abbiamo capito, abbiamo ascoltato, non ne possiamo più, basta parlare di Shoah, lasciateci in pace'. Insieme a questo ritornello che cresce c'è anche il ritorno dell'antisemitismo. Ci sono dati molto preoccupanti e statistiche che dicono che l'antisemitismo nella popolazione europea sta crescendo soprattutto tra i giovani. È un antisemitismo di rabbia, dovuto alla ricerca di un nemico, tipico di quando le società sono in diufficoltà economica, sociale, e c'è bisogno di trovare un nemico verso cui indirizzare la propria rabbia. Per questo torno a dire che è fondamentale il Giorno della Memoria".

La guerra e il fascino del 'governo forte'

Il clima, intanto, nel nostro continente è cambiato: "C'è una guerra che sta chiamando il mondo verso un nuovo riarmo, cose che si pensava che si sarebbero potute evitare grazie alla lezione della storia. Vediamo Paesi dove la popolazione subisce di nuovo il fascino del governo forte, cerca soluzioni accorciate, brevi, che portino a una maggior sicurezza e in cambio sono disposte a rinunciare a libertà e diritti, magari di qualcun altro. Anche nel nostro Paese viene il dubbio che ci sia una parte di popolazione che sente di poter rileggere la storia. È importante chiederci cosa possiamo fare per essere davvero portatori di memoria. Sensibilizzare con l'emotività, penso ai film e all'arte, non basta, è effimera, dobbiamo studiare la storia. Potremmo trovarci nella posizione di chi 90 anni fa ha dovuto scegliere da che parte stare, anche affrontando la banalità del male, perché studiando la storia scopriremo che dalla parte dei cattivi c'erano persone ordinarie, come noi, banali, anche insignificanti. Cosa fareste, anzi, cosa farete quando sarete chiamati a fare la scelta? Qui si gioca la partita della memoria. Essere liberi significa accettare la difficoltà di fare delle scelte, prendersi la responsabilità di scegliere da che parte stare. Ribellarsi alla tentaizone della fuga, del disimpegno, e avere il coraggio di ricordare di avere una coscienza". 

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