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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Fratelli d'Italia non ha votato l'impegno a garantire il pieno diritto all'aborto

Il documento è stato approvato con 21 voti favorevoli, ma la maggioranza di centrodestra si è spaccata

Fratelli d’Italia in Liguria non ha votato a favore di un ordine del giorno volto a garantire il pieno diritto all'interruzione volontaria di gravidanza.

Durante la seduta del consiglio regionale del 27 agosto il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha presentato il tasso di obiezione di coscienza nella Regione. Poiché superava la media nazionale, il Pd ha presentato un ordine del giorno per impegnare la giunta a garantire il pieno diritto all'interruzione volontaria di gravidanza.

Il documento è stato approvato con 21 voti favorevoli, ma la maggioranza di centrodestra si è spaccata: Forza Italia, Lista Toti e la Lega hanno votato a favore, mentre per Fratelli d’Italia tre consiglieri si sono astenuti.

L'ordine impegnava la Giunta Toti di Toti “a garantire alle donne che decidono di non portare a termine una gravidanza in Liguria di effettuare questa scelta senza dover superare alcuna difficoltà nell'accesso alle strutture che effettuano l'interruzione volontaria di gravidanza".

“Apprendo con amarezza le strumentali dichiarazioni del consigliere Ps Arboscello che ci accusa di non aver votato l'ordine del giorno sulla piena applicazione della legge 194", dice Stefano Balleari capogruppo Fratelli d'Italia in Regione. "La verità è ben altra, ci siamo astenuti perché avremmo voluto la possibilità di emendare quell'ordine del giorno ponendo l’accento maggiore dell'applicazione dell'articolo 5 della suddetta legge".

"Se siamo stati zitti è perchè non ci è stata data la possibilità di discutere ed emendare l’ordine del giorno, per noi la legge 194 è una seria conquista che consente alle donne di affrontare una scelta, spesso dolorosa fatta di lacerazioni morali interiori, in maniera consapevole e che ha dentro di se un germoglio di speranza nell'articolo quinto che impone di rimuovere le cause che porterebbero la donna all’interruzione della gravidanza e di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre. La legge 194 è ben più della legge sull'interruzione di gravidanza come dice il consigliere Arboscello".

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