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La Diocesi di Genova apre lo sportello per separati

L’annuncio durante la presentazione dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico. Aumentano le richieste di annullamento del matrimonio legate alle “vita frenetica”

La Chiesa si apre ai genitori separati, e a Genova arriva uno sportello dedicato proprio al supporto psicologico e pratico delle persone che stanno attraversando un periodo di crisi coniugale.

La Diocesi di Genova ha infatti annunciato che a breve verrà inaugurato l'ufficio dell'accoglienza pastorale riservato ai separati, come spiegato da monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Ligure, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico. 

«Con il nostro cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco - ha detto monsignor Rigon - si è preso atto che la situazione morale, e quindi religiosa, dei nostri fedeli laici è sempre più drammatica a causa delle separazioni coniugali, che sono spesso traumatizzanti. Confidiamo che questo piccolo servizio possa essere apprezzato e, soprattutto utilizzato, da chi ha difficoltà nel proprio matrimonio, che potrà chiedere un parere o una consulenza per un’eventuale dichiarazione di nullità, se ci sono elementi che possano fare pensare di istruire un processo canonico, che oggi è molto breve rispetto ad altre epoche».

Lo sportello fornirà dunque consulenze specifiche basandosi sul diritto canonico ed ecclesiastico, e verrà affidato a laici esperti in questo campo. Diverse le motivazioni che possono spingere a chiedere  la nullità matrimoniale, ma oltre a quelle più note la novità riguarda il fatto che nell’elenco figuri ormai da qualche tempo anche la “vita frenetica”.

«Si stanno moltiplicando le cause che richiedono un intervento professionale in considerazione della realtà a volte nevrotica, a volte schizofrenica, e comunque assai disordinata e superficiale che molta, anzi troppa, gente vive oggi nel quotidiano - ha aggiunto Rigon - per questo sempre più spesso nelle cause di nullità matrimoniale è necessario ricorrere alla consulenza di periti in materia psichiatrica, neurologica e psicologica».

   

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