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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus

«Pizze gratis a chi non può comprarsi da mangiare», l'iniziativa solidale della pizzeria di Struppa

Alice è la titolare della pizzeria Le due A, e si è offerta di aiutare chi, in questi giorni di emergenza, non ha i soldi per fare la spesa

Alice Delli Noci è la giovane titolare della pizzeria Le Due A di via Struppa. Insieme con il compagno Andrea ha aperto l’attività pochi mesi fa, con la speranza di vederla crescere, e si è ritrovata invece a scontrarsi con la durissima realtà dell’emergenza coronavirus, che da ormai due settimane li ha costretti a chiudere al pubblico, pur continuando a gestire ordini da asporto.

Alice è anche la ragazza che domenica ha deciso di sfruttare Facebook per mettersi a disposizione della sua città, offrendosi di preparare pizze per chi, in questi giorni, non riesce neppure a comprarsi del cibo a causa del blocco totale delle attività e dell’impossibilità di avere una fonte di reddito e sostentamento. E ha deciso di farlo nonostante tutte le difficoltà derivanti dall’avere la sua principale fonte di reddito chiusa, perché «non si può rimanere senza cibo nel 2020, non ci dormo la notte a sentire alcune storie». 

«Visto il periodo difficilissimo invito chi fosse rimasto senza i soldi per fare la spesa a chiamare - ha scritto Alice in un post condiviso decine di volte - Siamo tutti in difficoltà, ma un modo per far avere un panino o qualcosa da mangiare lo si trova. Questa non è un'operazione di marketing. Non vogliamo regalare delle pizze, ma aiutare chi ha bisogno davvero. Quindi non scrivetemi se non avete davvero difficoltà a fare la spesa, grazie».

L’offerta di Alice ha suscitato una valanga di commenti solidali e di ringraziamento per un gesto che, in questi giorni così difficili e complicati, assume una doppia valenza, quella materiale e quella morale: «Anche noi, pur essendo rimasti aperti, stiamo avendo le nostre difficoltà e non potremo soddisfare tante richieste di aiuto - conclude Alice - Se non sei davvero in grave difficoltà non rubare il cibo che potremmo dare ad un altro. Noi non avremo modo di controllare, ma ci affidiamo alla vostra coscienza».

Pizza "sospesa" come il caffé a Napoli

La speranza, insomma, è che la solidarietà dimostrata susciti altra solidarietà, in modo da “aiutare chi aiuta”, anche solo recapitando una pizza a casa di chi non avrebbe mai potuto acquistarla e mangiarla. E l'iniziativa ha avuto successo: «In moltissimi ci hanno chieto di poter lasciare delle pizze pagate a chi ne ha bisogno - spiega Alice - ci siamo organizzati per farlo in maniera trasparente. Chi volesse partecipare a questa iniziativa avrà ricevuta del pagamento fatto, apriremo una pagina che sarà attiva da martedì in cui sarà possibile verificare quanti soldi sono stati versati e mostreremo ricevute e messaggi di chi riceverà le pizze gratuitamente. Ovviamente mantenendo il più totale anonimato. Che nessuno si senta obbligato, mai. Chi invece volesse essere parte attiva del progetto "PIZZA SOSPESA" mi scriva in privato o mi contatti al 3312377495».

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