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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus: i casi positivi sono 2.758, oltre 1.300 i ricoverati

Sono 2.758 le persone positive al Covid-19 in Liguria lunedì 30 marzo, 113 in più rispetto a domenica, le sorveglianze attive si assestano a 3.300

Sono 2.758 le persone positive al coronavirus Covid-19 in Liguria lunedì 30 marzo, 113 in più rispetto a domenica, un incremento inferiore rispetto a quello registrato tra sabato e domenica.

Si stabilizzano le persone in sorveglianza attiva, ovvero quelle che vengono considerate casi sospetti e che sono state segnalate o perché contatto di casi accertati o perché provenienti da zone a rischio: domenica erano 3.334, lunedì sono 3.300, e quasi 900 soltanto nell'area dell'Asl 3 genovese, dove sono entrate in azione squadre di operatori con il compito proprio di visitare a domicilio chi si trova a casa con sintomi ed è stato segnalato dal 112 e dal 118.

Del totale delle persone positive, 1.317 sono ricoverate in ospedale, e dunque 74 in più rispetto a quelle ricoverate a domenica, e 175 si trovano in terapia intensiva (9 in più rispetto a domenica). Poco più di mille persone (1.064) si stanno curando a domicilio, crescono i guariti che restano però ancora positivi (sono 377, e dunque 9 più di domenica) e anche i guariti con due test negativi consecutivi, che sono 60 (8 più di domenica).

Toti: «Curva contagi piatta, speriamo cominci a scendere»

«Siamo in una fase di calo dell’aumento dei contagi, la curva sta piano piano rallentando, siamo oggi su quello che gli statistici definiscono il plateau, il picco più alto, e ci auguriamo che nei prossimi giorni inizi a scendere. Per ormai certo che nelle prime settimane di aprile verranno totalmente trasportate le misure di contenimento che oggi ci sono, dopodiché vedremo come andrà la curva del contagio».

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La situazione negli ospedali liguri e i decessi

La situaizone negli ospedali liguri resta molto complessa alla luce del numero di pazienti ricoverati e del flusso di accessi. Dopo lo stop alle ambulanze di domenica, lunedì al Villa Scassi e al Galliera l'attività è tornata regolare, ma la pressione cui sono sottoposte le strutture rimane alta. In particolare sul San Martino, dove lunedì erano 40 i ricoverati in Malattie Infettive, 43 nei reparti di rianimazione, 7 in area sub intensiva, 30 al Padiglione 10, 84 al Padiglione 12, 28 nella palazzina laboratori, 48 quelli gestiti al primo piano del Pronto Soccorso, 11 al padiglione Maragliano.

I 1317 ospedalizzati sono così suddivisi:

  • Asl 1 - 215 (24 in terapia intensiva)
  • Asl 2 - 181 (31 in terapia intensiva)
  • San Martino – 283 (44 in terapia intensiva)
  • Evangelico – 68 (8 in terapia intensiva)
  • Galliera – 143 (17 in terapia intensiva)
  • Gaslini - 1
  • Asl 3 Villa Scassi – 202 (21 in terapia intensiva) 
  • Asl 3 Colletta di Arenzano/Gallino Pontedecimo – 6  
  • Asl 4 – 75 (10 in terapia intensiva) 
  • Asl 5 - 143 (20 in terapia intensiva

Lunedì mattina sono inoltre arrivati nuovo bollettini che testimoniano i decessi, che dall'inizio dell'emergenza salgono a 397. Altre 20 persone sono morte, dunque, nelle ultime 24 ore.

Test sierologici a campione al via

«Sono iniziati i test sierologici su un alto numero di persone mirate - ha confermato Toti - che sono iniziate sul personale sanitario, inizieranno sul personale e gli ospiti delle rsa e su un campione selezionato di donatori di sangue che ci serve per comprendere meglio la diffusione del virus, continueremo poi con una serie di categorie, quelle più esposte, come chi ha lavorato nei cantieri, nella catena alimentare e nelle attività che garantiscano i generi di prima necessità».

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Sono 10 le squadre di medicina territoriale di assistenza (Gsat) che saranno attive nell’area metropolitana di Genova per visitare i pazienti a domicilio dopo la segnalazione del 112 o 118.

Le dieci squadre sono distribuite una per distretto, due in quelli più popolosi e due anche nelle Valli Scrivia e in Val Trebbia per evitare spostamenti. Il potenziamento del servizio territoriale per far fronte all'emergenza Covid comprende inoltre altre dieci squadre per effettuare i tamponi e l'immissione di nuovi infermieri, assistenti sanitari, oss, nuovi centralinisti per smistare le richieste in arrivo e un medico in più ogni 5 negli uffici igiene, per contattare le persone che vengono isolate in casa.

È inoltre previsto, grazie all’applicazione di un protocollo medico predisposto dalla Clinica universitaria di malattie infettive del San Martino, un accordo con i medici di famiglia rivolto all'accompagnamento a domicilio dei pazienti. Nel protocollo è prevista anche la distribuzione e la somministrazione di farmaci che vengono usati normalmente solo in ospedale, per garantire cure tempestive e quindi maggiormente efficaci.

La procedura dunque sarà la seguente: la persona con sintomi sospetti deve telefonare al 112; dopo la consultazione telefonica, se necessario, verrà effettuato il tampone dall’infermiere o dall’assistente sanitario con l’equipe di supporto e, appurata la positività, è prevista la visita di una squadra Gsat che stabilirà il ricovero o l'assistenza a domicilio e segnalerà il paziente visitato al suo medico di famiglia; a questo punto sarà il medico di famiglia a farsi carico del suo paziente. Il medico di medicina generale avrà a disposizione per la consultazione un numero che è stato istituito dalla Clinica universitaria del San Martino per concordare le migliori terapie.

«Stiamo correndo il più possibile su tutti i fronti - ha detto l'assessore alla Sanità, Sonia Viale - dal trovare i posti letto in terapia intensiva e media intensità all’attivare il percorso per dare risposte territoriali. Ci sono state Asl che sono partite tempestivamente, anche l’area metropolitana, ma una criticità forte era la carenza dei dispositivi che non consentivano a pieno di svolgere i servizi sul territorio. Ci siamo comunque attivati e abbiamo potenziato le squadre».

Mascherine e protezioni, la situazione negli ospedali liguri

«Abbiamo un discreto numero di mascherine, ne sono arrivate dal dipartimento nazionale di Protezione civile - ha detto Toti - abbiamo distribuito 27mila agli ospedali e alle rsa, ci auguriamo che il flusso diventi regolare, stanno arrivando, ma poche, tute altrettanto indispensabili, questa è la vera emergenza dei prossimi giorni, ci stiamo attivando per reperirle ovunque ma non sono facili da trovare»

«Se tutto andrà bene, con i nostri canali attivati con la Cina, entro la fine della settimana arriveranno 2 milioni di mascherine chirurgiche e 130mila mascherine FFp2 per gli operatori sanitari - ha aggiunto l’assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone - Sono canali di distribuzione diretti, tutto ciò che è rivolto al nostro sistema sanitario va direttamente al magazzino del San Martino e scaricato direttamente lì, quello che è destinato al mondo degli enti locali e dunque agli operatori dei pubblici servizi va nel magazzino del Comune di Genova allestito alla Fiera del Mare per poi essere smistati sui vari territori».

Alloggi per operatori sanitari, attivate le prime strutture

Sono state rese disponibili, intanto, una quarantina di camere con bagno nei locali del Seminario Maggiore, edificio di proprietà della Curia in salita Cavallo, e 14 mini alloggi nell’ex Ospedale psichiatrico di Quarto: sono i posti letto che il Comune ha individuato e, da lunedì, messo a disposizione dei medici, degli infermieri e del personale sanitario impegnato nella lotta al coronavirus negli ospedali e nelle strutture sociosanitarie.

La richiesta di strutture cui gli operatori potessero appoggiarsi per evitare di mettere a rischio contagio le loro famiglie era arrivata la settimana scorsa, e il Comune si era attivato con Curia e Regione per trovare una soluzione a Genova, dove sono centinaia i professionisti impegnati negli ospedali cittadini.

L'accordo è stato firmato da Regione Liguria, Comune di Genova e Federazioni degli Ordini dei medici e degli odontoiatri della Liguria, con il coordinamento degli Ordini degli infermieri della Liguria, per offrire agli operatori un appoggio in questo momento di grande sforzo di tutto il sistema.

Albeghi e hotel di tutta la Liguria possono intanto continuare a dare la loro disponibilità sino alle 12 del 31 marzo 2020 scrivendo all’indirizzo pec covid19liguria@cert.regione.liguria.it.

L’avviso è pubblicato sul sito di Regione Liguria e si affianca al lavoro svolto insieme al Comune di Genova e alla Curia, con le camere e i mini alloggi già resi disponibili per le necessità immediate.

La solidarietà delle aziende genovesi

Non si ferma la solidarietà delle aziende genovesi. La pizzeria Le due A di via Struppa si è offerta di aiutare chi, in questi giorni di emergenza, non ha i soldi per fare la spesa.

Anche la Conad di Chiavari (corso Dante) ha pubblicato un messaggio su Facebook in cui esorta chi ha bisogno a scrivere in privato senza vergogna: «Un aiuto te lo daremo noi con la massima discrezione».

E poi c'è il pastificio Novella di Sori che dona 50mila euro all'ospedale San Martino e 5mila euro alla Croce Rossa di Sori. Non solo: l'azienda si è impegnata a tutelare i dipendenti con - tra l'altro - un aumento di stipendio per i mesi di marzo e aprile.

Anche il gruppo EcoEridania di Arenzano si unisce alla filiera della solidarietà, donando 16mila mascherine per aiutare le attività necessarie per superare la diffusione del coronavirus.

Anche l’Esercito per trasferire attrezzature e protezioni

Anche l’Esercito sta lavorando per sostenere la regione nella gestione dell’emergenza. Alcuni militari sono arrivati in mattinata a Ponte Colombo per supportare la nave-ospedale, altri hanno scaricato 27 monitor multiparametrici utili per le postazioni di rianimazione in tutta la Liguria. 

«Stiamo lavorando per reperire tutti i dispositivi di protezione indispensabili per chi lavora dentro e fuori dagli ospedali - ha detto Toti - Nelle prossime ore arriveranno 32 mila mascherine ffp2 e 80 mila chirurgiche, mentre da qui a sabato ne attendiamo oltre 2 milioni dalla Cina, da distribuire al più presto ai Comuni, a chi lotta ogni giorno negli ospedali, ai farmacisti, ai volontari, a chi garantisce la nostra sicurezza, a chi lavora per mandare avanti il nostro Paese».

Ospedali in difficoltà

«La situazione negli ospedali, come sempre ormai da alcune settimane, è di difficoltà - aggiunge il governatore - Da domenica stiamo cercando di dare un minimo di respiro al Galliera e al Villa Scassi, un luogo che ha eroicamente retto l’urto della malattia con ben 21 terapie intensive, dirottando le emergenze da 118 e 112 sul San Martino. Proseguono intanto le dimissioni, sia dagli ospedali che dalle strutture a bassa intensità di cura. Grazie alle varie strutture aperte sul territorio, tra cui la nave-ospedale che a oggi ospita 27 persone, abbiamo la possibilità di liberare posti letto per chi ha più bisogno. Tengo a sottolineare che anche oggi il numero di posti di terapia intensiva utilizzati sia ancora sotto il nostro massimo possibile. È del tutto priva di fondamento la notizia secondo la quale non si diano risposte sanitarie a chi ne ha bisogno».

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Viale: «Medicinali salvavita nelle farmacie territoriali»

«In un momento come questo  - prosegue la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale - è di grande valore e utilità la possibilità per le persone di ritirare i medicinali salvavita nelle farmacie territoriali, senza doversi per forza recare in quelle ospedaliere. Si tratta di un progetto, quella della distribuzione in nome e per conto, pensato prima dell’emergenza per far risparmiare ai malati tempo e denaro e che oggi sta assumendo un valore ancora più importante perché evita di far andare tutte le persone nelle poche farmacie ospedaliere a fronte delle circa 500 territoriali».

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«Da domani - aggiunge Viale - Regione Liguria e Comune di Genova, anche per venire incontro a una specifica richiesta degli ordini professionali, metteranno a disposizione una serie di alloggi sul territorio per il personale medico ed infermieristico che presta servizio presso strutture ospedaliere e sociosanitarie, in modo da facilitare le condizioni di vita di queste persone che stanno reggendo l’urto della pandemia con grande sforzo e senso del dovere. Già sono disponibili 40 camere con bagno all’interno del Seminario Maggiore in Salita Cavallo 104, struttura che potrebbe toccare quota fino a 60 camere nel giro di pochi giorni, e 14 mini alloggi nell’ex Ospedale psichiatrico di Quarto. Il servizio prevede la possibilità di fornire pasti, sia per il pranzo che per la cena, lenzuola e coperte e servizio navetta. Tutto il personale in servizio può manifestare al Comune, e per conoscenza all’Azienda sanitaria di riferimento, la propria intenzione di poter usufruire di questa possibilità inviando una e-mail alla casella di posta elettronica salaemergenzepc@comune.genova.it. Il numero telefonico a cui rivolgersi, a partire da lunedì 30 marzo, dopo le ore 10, per l’organizzazione è lo 010-5578066».

Crociere, il punto dell'assessore Giampedrone

«Stiamo per chiudere l’emergenza legata alla Costa Luminosa - dichiara l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - Stasera alle 21 partiranno le 49 persone positive che erano a bordo e, accompagnati con trasporti protetti della Croce rossa italiana, andranno in una struttura alle porte di Firenze dove potranno effettuare la quarantena. Domani la nave sarà sanificata. A bordo resteranno 120 membri equipaggio asintomatici e negativi al test».

«Per quanto riguarda le altre due navi che sono attenzionate nel porto di Genova, la Msc Splendida e la Msc Opera – prosegue Giampedrone – sulla Splendida prosegue il programma degli sbarchi: al momento a bordo ci sono 1166 persone, entro la fine della settimana contiamo di dimezzare il numero. A bordo ci sono alcune persone in isolamento cautelativo, quindi non si tratta di una nave che vede al momento una particolare emergenza. Ci sono però 200 membri dell’equipaggio di nazionalità indiana pronti a partire con un volo charter approntato da Msc, ma l’India non ha dato ok al loro rientro in patria. Se riusciranno a partire resteranno a bordo 300 membri dell’equipaggio»..

«Sulla Msc Opera invece, dopo il decesso del marittimo che era a bordo ed è stato ricoverato al Galliera, altre persone sono risultate positive al virus. Loro e i contatti stretti di queste persone sono isolati. A bordo restano circa 166 persone. Da domani avvieremo i tamponi per far sbarcare i negativi dalla nave, mentre gli altri saranno accolti nei nosocomi liguri in caso di bisogno».

«Alla Fiera del mare – conclude Giampedrone -  abbiamo scaricato 60mila mascherine chirurgiche e ffp2 arrivate all’aeroporto di Torino Caselle, domani a Malpensa arriveranno i primi carichi dalla Cina per Regione Liguria. Forse abbiamo passato il momento più difficile da questo punto di vista: arriveranno i dispositivi acquistati da Regione Liguria per rimettere in linea la sanità ligure e proseguire con le distribuzioni per i servizi pubblici essenziali».

Il centrosinistra: «Dal governo 3 milioni al Comune di Genova, serve un piano»

Il Partito Democratico e la Lista Crivello attraverso una nota hanno lanciato un appello alla Regione: «Il premier Conte e il ministro dell'economia Gualtieri hanno illustrato i contenuti del Dpcm che stanzia oltre 5 miliardi di Euro per i Comuni, 400 milioni dei quali destinati ai cittadini in estrema difficoltà economica con buoni spesa e distribuzione di generi di prima necessità. Alcune Regioni hanno già integrato con altri milioni lo stanziamento per i Comuni. Dalla Regione Liguria nessuna integrazione. Al Comune di Genova arriveranno 3.052.000 di euro per buoni alimentari, le istituzioni devono rispondere rapidamente alle conseguenze economiche dell'epidemia che rischiano di portare alla fame le fasce più fragili della popolazione e chi è disagiato».

«È perciò necessario predisporre immediatamente un piano per l'utilizzo dei fondi a partire dai cittadini più deboli. Pd e Lista Crivello sono pronti a lavorare insieme per mettere al più presto in atto un programma di distribuzione delle risorse a disposizione. Purtroppo dobbiamo rilevare che, anche di fronte a una situazione così drammatica come la pandemia che stiamo combattendo, non scompare il bruttissimo vizio salviniano di fare polemica in maniera inutile e spesso tendenziosa».

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