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«Scuola pubblica penalizzata sul bonus tablet». Botta e risposta tra Pd e Regione

Polemica a distanza tra il Partito Democratico e l'assessore alla formazione Ilaria Cavo sul contributo messo a disposizione dalla Regione alle famiglie

Polemica a distanza tra il Partito Democratico e l'assessore alla formazione Ilaria Cavo sul "Bonus tablet", un contributo messo a disposizione dalla Regione alle famiglie per permettere la didattica a distanza agli studenti che non ne sono provvisti.

Il Pd: «La giunta penalizza la scuola pubblica»

Secondo il Pd "Il bonus tablet è l'ennesima occasione sprecata dalla Giunta". Il Gruppo Regionale ha attaccato la giunta: «Con un solo provvedimento sono riusciti a penalizzare i genitori che hanno i figli iscritti alla scuola pubblica, senza dare una mano reale alla scuola privata. A balzare subito agli occhi è la sperequazione di risorse attribuite alle famiglie che hanno figli iscritti alla scuola pubblica (1,5 milioni di euro) rispetto a quelle stanziate per chi ha i figli che vanno alla paritaria (1 milione di euro). Una differenza di soli 500 mila euro, che non tiene conto del fatto che gli studenti delle pubbliche, in Liguria, sono circa dieci volte di più di quelli frequentano gli istituti privati. È incredibile che le risorse regionali vengano distribuite in modo così ineguale».

«Inoltre - ha aggiunto il Pd - non si utilizza come avevamo suggerito il filtro delle scuole, che hanno maggiormente il polso della situazione, ma il voucher va direttamente alle famiglie. Il meccanismo di partecipazione, inoltre, è assai farraginoso, visto che si chiede a chi non ha strumenti tecnologici di compilare un modulo online; senza contare che, per fare domanda, le famiglie devono dimostrare di aver già acquistato tablet e computer, per poi farseli rimborsare. Ma parliamo di persone con problemi economici aggravati dall'emergenza Covid-19: è assurdo che debbano anticipare i soldi».

«La Giunta Toti - ha concluso - invece di individuare una misura ad hoc per la Liguria ha preferito sovrapporsi al Governo. Se davvero avessero voluto aiutare le paritarie e in particolar modo i nidi e le materne, che nel loro settore coprono il 50% della domanda ligure, Toti e l'assessore Cavo avrebbero dovuto mettere a disposizione, come abbiamo proposto in Consiglio, un finanziamento a fondo perduto per consentire agli asili di ripartire a settembre. Il bando ormai è aperto, difficile sperare in un ripensamento in corso d'opera. Ci auguriamo che se ci dovesse essere un secondo bando i criteri siano meno discrezionali e più efficaci».

La replica della Regione: «Pieno diritto allo studio per tutti»

Non si è fatta attendere la replica dell'assessore Ilaria Cavo che ha spiegato: «L’avviso di Regione Liguria, tramite Filse, sui voucher per l’acquisto delle attrezzature informatiche destina 1,5 milioni agli studenti della scuola statale, 1 milione agli studenti della IeFP, (Istruzione e Formazione Professionale), ITS e corsi di Formazione Professionale e 1 milione agli studenti delle scuole paritarie. La cifra stanziata da Regione Liguria per le famiglie degli studenti delle scuole pubbliche è la stessa stanziata dal ministero dell'istruzione, sulla quale non mi pare che le opposizioni in Regione abbiano avuto nulla da obiettare rispetto al Governo che rappresentano. Regione Liguria ha voluto dare un supporto aggiuntivo, con un’azione complementare di uguale ammontare proprio perché tiene in dovuta e ampia considerazione gli studenti della scuola pubblica».

«La nostra misura - ha aggiunto l'assessore - è complementare e non cumulativa rispetto a quella del Miur: chi avrà il tablet dal Ministero dell’Istruzione non potrà averlo da Regione Liguria questo significa che il totale della disponibilità finanziaria sul territorio per la didattica digitale della scuola pubblica è di 3 milioni di euro. La decisione di riconoscere un importo pari a 1 milione a favore delle scuole paritarie, che si aggiunge al milione destinato a IeFP, ITS e formazione professionale è dipeso dal fatto che il Governo non ha destinato alcuna risorsa, a parte una quota sui disinfettanti, a questi ragazzi che sono parte integrante del sistema scolastico e di formazione nazionale».

«La logica è quella della integrazione delle risorse - ha spiegato ancora Ilaria Cavo - , ma partendo da una sperequazione di base ovvero l’esclusione, nelle risorse ministeriali, di questi studenti. Il nostro obiettivo è quello di garantire pieno diritto allo studio per tutti i nostri studenti. Non ci sono studenti che contano di più e studenti che contano di meno: per noi valgono tutti un bonus massimo di 500 euro (e di 600 euro per i ragazzi disabili), e il riferimento di base per tutte le famiglie è l'Isee e se, a chiusura del bando, saranno avanzate risorse su una graduatoria verranno riversate su un'altra in un meccanismo di riequilibrio che non disperderà risorse. Per quanto riguarda la rimostranza di non aver destinato fondi per i nidi, ricordo all'opposizione che è stata Regione Liguria a presentare un emendamento, confluito tra quelli della conferenza delle regioni, che prevedeva una "quota bambino" per il sistema dell'infanzia. Ma è stato il loro Governo a bocciarlo».

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