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Sabato, 20 Aprile 2024
Coronavirus

Coronavirus, gli aggiornamenti: sette decessi nelle ultime ore

I nuovi casi diagnosticati tra giovedì e venerdì, a fronte di 1.764 tamponi (76.012 quelli totali fatti sino a oggi) sono 65; 9.058 i casi totali da inizio emergenza

Scendono ancora i casi positivi di coronavirus in Liguria. Alla serata di venerdì 15 maggio 2020 sono 4.599 quelli totali, un calo di 26 unità rispetto al giorno precedente, che deriva dall’aumento ulteriore dei guariti, 84. I decessi tornano a calare e si attestano a 7 nelle ultime 24 ore (1.334 da inizio emergenza).

I nuovi casi diagnosticati tra giovedì e venerdì, a fronte di 1.764 tamponi (76.012 quelli totali fatti sino a oggi) sono 65; 9.058 i casi totali da inizio emergenza. Continuano a calare i posti letto in ospedale occupati da pazienti con covid-19, scesi a 416 (-27) in tutta la Liguria i pazienti ricoverati per coronavirus, e 31 i posti occupati di terapia intensiva. I guariti totali salgono a 3.125, le persone che si stanno curando a casa sono 2.187, i soggetti in sorveglianza attiva perché contatti di casi confermati sono in tutta la regione 1.424.

«Le Regioni unite, con un grande lavoro di squadra e con l'unico obiettivo del bene comune, senza colori, hanno elaborato un documento unitario, con linee guida condivise per le categorie economiche che da lunedì potranno riaprire. In serata continuerà il confronto con il Governo per arrivare nelle prossime ore a tracciare una seria via che dia certezza agli imprenditori, ai lavoratori e a tutti i cittadini. Domani ci confronteremo con le categorie e le parti sociali per avviare una settimana importante per la Liguria e il Paese. Un grande risultato per far riaprire l’Italia in sicurezza». Lo scrive sui social il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, al termine della video conferenza con tutti i governatori.

Bucci: «Ci sono persone in quarantena, che escono»

Ci sono persone a Genova, positive al Covid-19 e quindi a casa in quarantena, che escono. A dirlo è stato il sindaco di Genova Marco Bucci durante il consueto punto serale sull'emergenza coronavirus in Liguria. Se da una parte gli spostamenti dei genovesi in generale non sono aumentati nella giornata di giovedì rispetto allo stesso giorno della settimana precedente, il sindaco ha anche diffuso quella che lui ha definito una «bruttissima notizia».

Coronavirus, bollettino nazionale del 15 maggio 2020

Il totale delle persone che hanno contratto il virus in Italia da inizio emergenza è di 223.885 con un incremento rispetto a ieri di 789 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 72.070, con una decrescita di 4.370 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 808 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 47 pazienti rispetto a ieri. 10.792 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 661 pazienti rispetto a ieri. 60.470 persone, pari all’ 84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 242 e portano il totale a 31.610. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 120.205, con un incremento di 4.917 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 27.746 in Lombardia, 11.113 in Piemonte, 6.001 in Emilia-Romagna, 4.439 in Veneto, 3.168 in Toscana, 2.603 in Liguria, 4.088 nel Lazio, 2.795 nelle Marche, 1.736 in Campania, 2.181 in Puglia, 406 nella Provincia autonoma di Trento, 1.760 in Sicilia, 741 in Friuli Venezia Giulia, 1.454 in Abruzzo, 359 nella Provincia autonoma di Bolzano, 90 in Umbria, 461 in Sardegna, 77 in Valle d’Aosta, 505 in Calabria, 227 in Molise e 120 in Basilicata.

Affitti, aiuti per gli inquilini morosi

Oggi la Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'edilizia e all'urbanistica della Regione Liguria Marco Scajola, ha deciso lo stanziamento di 1,7 milioni di euro per immettere risorse fresche nel fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli nell'ambito della locazione di immobili privati. Accolta dunque una richiesta, arrivata nei giorni scorsi.

Coronavirus, Toti: «Sforzo straordinario sanità ligure»

«Alla vigilia di un weekend importante per la riapertura progressiva delle attività economiche in tutta Italia, vogliamo fare il punto su quello che è stato, è e sarà lo sforzo straordinario della nostra sanità che, sia per organizzazione sia per qualità delle cure, si è dimostrata una delle migliori del Paese. Lo facciamo con la trasparenza che abbiamo sempre mantenuto nei confronti dei cittadini, del governo e dell’Istituto Superiore di Sanità, a cui anche in queste ore abbiamo fornito una mole straordinaria di dati, tutti piuttosto confortanti. Ad ogni professionista impegnato nell’emergenza - medici, infermieri, oss, tecnici, esperti della task force di Alisa e tanti altri - va il nostro ringraziamento per il loro lavoro, che ci ha consentito di superare i momenti più difficili e che proseguirà anche nei mesi futuri, nella fase 2 e nella fase 3, in termini di salvaguardia della popolazione: i cittadini devono essere sicuri che continueremo a monitorare i numeri e a tenere questo gigantesco impianto di sicurezza, pronto e attivo per qualsiasi evenienza». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto oggi sull’emergenza coronavirus, che ha colpito la Liguria dal 25 febbraio scorso, con il primo caso positivo di covid in un albergo di Alassio.

«La nostra sanità, con la regia di Alisa, ha dimostrato grande capacità di decisione nel mettere a sistema e organizzare con lucidità una risposta tempestiva ed efficace - aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale - in un momento di emergenza senza precedenti, in mancanza di chiare indicazioni da parte delle autorità europee e nazionali. La strada non è finita: la prossima sfida - ha aggiunto - è oggi trovare un equilibrio anche in sanità tra l’indispensabile tutela della salute e la riapertura delle attività in elezione».

«Oggi siamo qui - aggiunge l’assessore Viale - per dare il senso, attraverso i numeri, del grande impegno messo in campo dalla fine di febbraio ma non bisogna dimenticare che, dietro quei numeri, c’è stato l’accompagnamento quotidiano della sofferenza, del dolore legato alla perdita e della fatica dei nostri operatori. Questi numeri rappresentano persone, volti, famiglie: pazienti che hanno avuto l’assistenza adeguata con un posto letto in un reparto a media intensità o in terapia intensiva, infermieri, medici e operatori sanitari che hanno lavorato senza sosta, persone che purtroppo non ce l’hanno fatta con il dolore delle loro famiglie, volontari delle pubbliche assistenze. Non dobbiamo mai dimenticarlo», conclude l’assessore alla Sanità.

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