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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

Genova a misura di bici nella fase 2, la richiesta della Fiab al Comune

Fra le altre richieste, gli Amici della bicicletta propongono «riconoscimento, promozione e finanziamento della mobilità attiva (pedonale, ciclabile e micromobilità elettrica) come modo di trasporto urbano resiliente»

Il circolo della Federazione italiana amici della bicicletta di Genova ha inviato una lettera a sindaco, assessori e consiglieri comunali in merito alla ripresa delle attività produttive e alla mobilità sostenibile.

In sintesi la lettera parte dal presupposto che si stanno aprendo le riflessioni sulla ripresa delle attività produttive e della circolazione delle persone. «Rimarrà - si legge - per molto tempo essenziale mantenere il distanziamento sociale. È verosimile ipotizzare che, di fronte alle nuove modalità di approccio ai mezzi pubblici, le persone (o molte di esse) che prima li usavano, preferiranno usare i propri veicoli, con conseguente notevole aumento dell'inquinamento addirittura rispetto ai valori precedenti. Gli amministratori pubblici devono porsi il problema e dare delle risposte alla cittadinanza, che tramite le associazioni chiedono a gran voce».

La Fiab insiste su due punti in particolare. Ritiene necessarie:

  1. politiche di riduzione delle emissioni di tipo strutturale per modificare e innovare i consumi;
  2. politiche per favorire alternative di mobilità al mezzo privato motorizzato per chi non si vuole affollare sui mezzi pubblici.

La Fiab si ripropone di formulare nel più breve tempo possibile delle proposte, da sottoporre all'amministrazione, per realizzare infrastrutture a basso costo per la mobilità sostenibile; poi chiede il mantenimento delle Ztl, di promuovere lo smart working e «riconoscimento, promozione e finanziamento della mobilità attiva (pedonale, ciclabile e micromobilità elettrica) come modo di trasporto urbano resiliente».

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