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Coronavirus, sì alle passeggiate genitore-figli. Bucci: «Usate buon senso»

È consentito portare i figli a prendere una boccata d'aria, lo stabilisce l'ordinanza regionale del 31 marzo. Restano vietati l'attività sportiva e il gioco

Dopo le richieste dalle associazioni di genitori e le lettere da bambini impazienti di uscire inviate direttamente al premier Conte, il viminale si è espresso: sì a una passeggiata genitore-figli ma niente di simile al gioco o allo sport. Una boccata d'aria camminando vicino a casa propria: niente di più.

Cosa dice l'ordinanza del 31 marzo

Come riportato nell'ordinanza ministeriale del 31 marzo, pubblicata anche sul sito di Regione Liguria con oggetto: "Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Divieto di assembramento e spostamenti di persone fisiche. Chiarimenti".

«Per quanto riguarda gli spostamenti di persone fisiche, è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta, inoltre, nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute».

Nell'ordinanza si ricorda che sono vietate le corsette o tirare due calci a un pallone: «Nel rammentare che resta non consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, si evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima, come già detto, il camminare in prossimità della propria abitazione».

Uno spiraglio di apertura da parte del Ministero degli Interni ma ben delimitato, per evitare che nei prossimi giorni, magari di bel tempo, si riversino in strada migliaia di genitori con i bambini. Per evitare interpretazioni troppo restrittive, invece, la circolare dispone che: «Qeste indicazioni vengano estese alle forze di polizia quotidianamente impegnate nella ricerca di un giusto equilibrio tra l'attenta vigilanza sulla corretta osservanza delle misure e la ragionevole verifica dei singoli casi». 

La petizione online: "Sindaco, consideri le esigenze dei bimbi"

Con una petizione pubblicata sul sito Change.org un gruppo di genitori genovesi ha chiesto al sindaco Bucci di considerare quella che definiscono l'emergenza dei minori a casa: "Siamo preoccupati per le conseguenze della quarantena sulla salute psico-fisica dei nostri figli e delle nostre figlie", hanno scritto le mamme e i papà. La richiesta che venga aperto un confrotno "dove si possano dibattere, in maniera tecnica e rispettosa dell’emergenza, le esigenze dei più piccoli e che si valutino le possibilità, se queste esistono, di poter fare attività fisica all’aperto o semplicemente una passeggiata, nel rispetto delle regole e in sicurezza, e che sia valutata oltremodo la possibilità di poter  far uscire le bambine e i bambini per un tempo limitato ogni giorno e nei pressi dell’abitazione, senza provocare assembramenti, accompagnati da chi vive sotto il loro stesso tetto". La petizione non ha ancora raggiunto le mille firme.

La circolare del Ministero inviata ai prefetti consente ora delle breve passeggiate genitori-figli nei dintorni di casa e il sindaco Marco Bucci ha comunicato ai cittadini di avere buon senso. 

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