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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, 51 morti in un giorno. I casi positivi sono 2.329

Un incremento meno spiccato rispetto a quello che è stato registrato tra mercoledì e giovedì, su cui influiscono però, e in maniera pesante, i decessi, ben 331 dall’inizio dell’emergenza

Sono 2.329 le persone positive, a venerdì sera, al coronavirus Covid 19 in Liguria, 67 in più rispetto a giovedì. Un incremento meno spiccato rispetto a quello che è stato registrato tra mercoledì e giovedì, su cui influiscono però, e in maniera pesante, i morti, 51 nelle ultime 24 ore e ben 331 dall’inizio dell’emergenza.

Anche le persone ricoverate in ospedale aumentano: 1.180 totali divisi nei vari ospedali liguri (la maggior parte tra San Martino, Villa Scassi e Galliera), e 157 persone sono in terapia intensiva, 10 in più rispetto a giovedì. Le persone positive che si stanno curando a casa sono 878 persone (5 in più di ieri), mentre i clinicamente guariti (ma restano positivi e sono al domicilio) 271, quelli totalmente negativi 34. 

«Iniziamo a vedere qualche barlume di speranza»

«È una giornata che ci dà qualche barlume di speranza e il convincimento che le misure prese stanno facendo i loro effetti. Pensiamo di essere arrivati al "plateau" della curva, ovvero in cima - ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti venerdì sera -. Migliora il rapporto tra i tamponi fatti e le positività, l'infezione decresce in termini di contagio, decrescono i numeri dei ricoveri e quelli che passano in terapia intensiva. Abbiamo comunque un alto numero di ospdalizzati, ma ancora oggi forniamo cure appropriate a ogni singolo caso».

Il caso della nave Msc: a bordo più di 1100 persone 

«Abbiamo in arrivo in porto a Genova una nave Msc con casi di autoisolamento - ha detto Toti - oggi si è riunita la cabina di regia della Protezione Civile Nazionale e l'intenzione è di effettuare lo sgombero della maggior parte delle persone, in questo caso non ci sono ospiti ma solo equipaggio che potrà essere rimpatriato nei Paesi d'origine. Ci sono solo alcuni Paesi come l'India che oppongono resistenze anche al rientro dei propri cittadini. Abbiamo detto che siamo in grado di ospitare la nave con il minimo di persone a bordo, non siamo in grado di assorbire l'urto di molte persone da ricoverare, dunque nel caso saranno portate in altre regioni».

«A bordo della nave Msc ci sono 1100 persone - ha confermato l'assessore alla Protezione Civle Giacomo Giampedrone - sabato torneremo a riunirci e domenica dovranno avvenire le prime operazioni di sbarco, vedremo se ci saranno casi che dovranno essere trattati con attenzioni particolari perchè sintomatici».

Cantiere nuovo ponte: i lavori andranno avanti

«Poche ore fa ho parlato con il ministro delle Infrastrutture De Micheli - continua Toti - e ho fatto presente che è intenzione mia e del sindaco di Genova Marco Bucci continuare a lavorare ove possibile in condizione di sicurezza sul cantiere del ponte Morandi e sui cantieri che riguardano il dissesto idrogeologico». 

Anche il primo cittadino genovese conferma: «I cantieri di urgenza ed emergenza andranno avanti, per quanto riguarda quello del ponte fortunatamente la persona trovata positiva sta bene, stiamo valutando con la Asl quante persone mettere in quarantena, stimiamo che siano circa una ventina e stiamo procedendo con gli eventuali rimpiazzi. Ci sarà un rallentamento nei lavori ma la sicurezza viene per prima». 

Test sierologici e nuovi tamponi

Il governatore Toti ha confermato che verranno effettuati più di mille tamponi a partire dalla prossima settimana.

«I test sierologici - ha detto l'assessore regionale alla Salute Sonia Viale - saranno attivati sul campione della popolazione ligure dei donatori di sangue. Senza dunque dover attivare ulteriori unità di personale ci sarà una verifica importante per andare a controllare se la persona si è immunizzata o se ci sono situazioni da approfondire».

Di nuovo 500 persone per controllare le strade nel weekend

«Ci aspetta un weekend in cui dobbiamo rimanere a casa - ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci - dove avremo 500 persone come lo scorso fine settimana tra Protezione Civile e Polizia Locale per invitare la gente a restare a casa» ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci.

A Genova farmaco giapponese

Ha preso la parola anche l'infettivologo Matteo Bassetti: «L'età media dei decessi è di 79 anni per quanto riguarda il San Martino. Abbiamo anche diversi pazienti giovani ma vi porto un messaggio anche di speranza perché buona parte di loro sta andando meglio. Siamo probabilmente in una fase di stabilizzazione dei ricoveri. Siamo stati selezionati per sperimentare il Favipiravir, il famoso farmaco giapponese di cui si è tanto parlato, andremo a vedere con una sperimentazione clinica se il farmaco funziona». 

I 1180 ospedalizzati sono così suddivisi:
 

  • Asl1 - 185 (21 in terapia intensiva)
  • Asl2 - 170 (23 in terapia intensiva)
  • San Martino – 269 (43 in terapia intensiva)
  • Evangelico – 67 (8 in terapia intensiva)
  • Galliera – 144 (16 in terapia intensiva)
  • Asl3 Colletta di Arenzano/Gallino Pontedecimo – 10
  • Asl3 Villa Scassi – 136
  • Asl4 – 67 (10 in terapia intensiva)
  • Asl5 - 132 (15 in terapia intensiva)

Le persone in sorveglianza attiva sono 2343, così suddivise:

  •  Asl 1 - 623
  •  Asl 2 - 676
  • Asl 3 - 362
  • Asl 4 - 254
  • Asl 5 - 428

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La situazione negli ospedali liguri e i decessi

Tutti gli ospedali liguri stanno fronteggiando l'emergenza potenziando le risorse e ottimizzando reparti e strumentazioni.

San Martino, Galliera e Villa Scassi sono quelli che devono sopportare il carico maggiore, gestendo oltre 400 pazienti con covid-19. I decessi, purtroppo, continuano a salire, soprattutto tra gli anziani: ai 280 comunicati giovedì sera se ne aggiungono altri, 8 solo al San Martino, di persone con età compresa tra i 66 e gli 87 anni, 4 le persone morte all’ospedale di Sanremo, 2 al Sant’Andrea della Spezia, altri 3 al San Paolo di Savona, altre 5 al Villa Scassi e altre 4 al Galliera. Il totale, alla fine, è di 51 morti in 24 ore, per un totale di 331 deceduti.

Al San Martino, in particolare, i ricoverati sono oltre 300: 40 in Malattie Infettive, 43 nelle tre aree di Rianimazione e 3 in area sub intensiva, alri 189 sono ricoverati nei vari padiglioni adibiti a trattamento dei pazienti contagiati e al primo piano del pronto soccorso. Il policlinico sta anche prestando risorse ad altri ospedali del territorio: il reparto Malattie Infettive del professor Matteo Bassetti ha inviato due infettivologi a Villa Scassi, altri due a Voltri e uno a bordo della nave ospedale, dove sale il numero di pazienti a bassa intensità di cura.

L’Ufficio Tecnico dell’Ospedale, a fronte delle grandi quantità di ossigeno utilizzate nel corso dell’emergenza, ha intanto provveduto in mattinata a rifornire la struttura di 20.000 litri di ossigeno con una consegna straordinaria a mezzo cisterna.

rifornimento ossigeno-2

Anche il Padiglione Maragliano da sabato sarà trasformato in struttura “cuscinetto” per pazienti Covid a bassa intensità di cura: 48 i posti disponibili. L'ospedale ha anche attivato ul servizio che permette ai parenti dei pazienti ricoverati in Malattie Infettive di reperire informazioni sulle condizioni di salute dei propri cari isolati, a prescindere dai canali privati. Il servizio è stato attivato grazie al team di psicologi coordinati dalla dottoressa Biffa e dal dottor Orengo.

Solidarietà, donati al San Martino quasi 2 milioni di euro

Continua il flusso solidale per sostenere gli ospedali e il personale sanitario. Oltre alle donazioni di tute, mascherine e altri kit protettivi e di strumentazione utile ad assistere i pazienti come ventilatori e caschetti, le donazioni economiche continuano ad arrivare anche sul conto aperto dall'ospedale: a oggi sono stati raccolti 1.978.631,84 euro, convogliati nel progetto #Genovapersanmartino. Le ultime ad arrivare sono state quelle del Pastificio Novella (50.000 euro) e dei Lions (15.000 euro).

Rsa nuovo fronte dell'emergenza

Anche le strutture per anziani stanno affrontando una situazione molto complessa. In alcuni casi critica, come in quello di Villa Crovetto, sulle alture di Bogliasco, dove si sono registrati 7 decessi la settimana scorsa e dove il personale sanitario - come in molte altre strutture - si sta di fatto chiudendo dentro per evitare di aumentare i rischi del contagio e per supportare e assistere al meglio gli ospiti.

Nave ospedale: 21 i pazienti a bordo

Sale invece a 21 il numero dei pazienti in "dimissione protetta" a bordo della GNV Spendid, la nave-ospedale attraccata a Ponte Colombo nel porto di Genova. Dopo i primi 11 trasferimenti dagli ospedali dei giorni scorsi, con l’arrivo delle 10 persone di oggi è stata avviata l’operatività della corsia di dritta del reparto, a poppa della nave. Sono in corso i lavori per allestire un nuovo modulo a prua della Splendid.

Le 10 persone giunte oggi a bordo, tutte liguri tranne un cittadino siriano, sono 4 donne e 6 uomini: sono stati trasferiti sulla nave dagli ospedali Galliera (6 persone), Gallino (2 persone), Evangelico di Voltri (1 persona) e Villa Scassi (1 persona).

Inoltre da ieri «è stato portato a bordo anche l’impianto dell’ossigeno: in questo modo - ha spiegato Toti – la nave-ospedale non sarà più solo un luogo per la convalescenza ma consentirà di assistere anche i malati di coronavirus che hanno bisogno di cure a bassa intensità».

Tutti i pazienti a bordo devono continuare il percorso di ricovero sino alla avvenuta negativizzazione del tampone, momento in cui potranno essere dimessi garantendo la sicurezza individuale e della cittadinanza.

Mascherine e dispositivi di protezione

«Sono arrivati giovedì anche molti caschetti che abbiamo acquistato come Regione Liguria - ha continuato Toti -  e sono in arrivo altri altri provenienti dalla protezione civile e cominciamo ad avere un’area di media intensità che sfiora l’alta intensità di cura. Quindi per il momento vi è ancora un piccolo polmone di sale di rianimazione: prima si parlava di 900 letti per i malati di Covid, oggi sono 1152 i letti a disposizione, grazie allo sforzo degli ospedali. Un dato molto positivo. E’ arrivato anche un ordine importante dalla Protezione civile nazionale di mascherine Ffp2 e di tute, segno che la catena logistica del commissario Arcuri e di Borrelli sta iniziando a funzionare. E ieri le abbiamo distribuite anche alle Rsa, colpite da alcuni cluster importanti e le stiamo distribuendo anche alle Pubbliche Assistenze e ai farmacisti. Il primo volo ligure di altro materiale arriverà sabato a Malpensa». Il presidente ha ricordato che si è anche svolto un incontro con il mondo del lavoro per poter distribuire mascherine anche a loro a partire da lunedì prossimo e garantire così la sicurezza nei cantieri.

L’assessore alla Sanità Sonia Viale ha invece ricordato che l’arrivo di nuovi dispositivi di protezione individuale in misura dignitosa consentirà alla Regione non solo di distribuirli presso tutte le strutture sanitarie, ma anche ai titolari di farmacie a cui erano stati requisiti per far fronte all’emergenza. «Voglio ringraziare – ha detto l’assessore alla sanità – tutti i farmacisti che si stanno adoperando in questa emergenza e rientrano a pieno titolo nel sistema sanitario».

Toti: «Chiesto al governo di autorizzare i cantieri pubblici»

E proprio per quello che riguarda i cantieri Toti ha sentito il Governo chiedendo informazioni su alcune categorie di aziende, come i cantieri pubblici,  che sarebbero escluse dal lavoro ai sensi dell’ultimo dpcm e soprattutto chiedendo di porre rimedio a questo. «Riteniamo che i cantieri sul dissesto e relativi ai lavori di protezione civile contro i flutti e le mareggiate debbano continuare; a questo proposito ho chiesto al governo che richieda al prefetto di Genova di autorizzarli».

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«Cercheremo ogni strada per fare in modo che questo avvenga - ha detto Toti - e spero di avere l’appoggio dei sindacati che interloquiscono  quotidianamente con noi, in modo da un lato che si garantisca la sicurezza in quei cantieri  e dall’altro che non si fermino opere che devono salvare vite umane. Pertanto oggi nei cantieri all’aperto dove si può continuare a lavorare si deve continuare a farlo. Chiedo che a questa mia richiesta si associno anche il mondo del lavoro e dell’impresa, sapendo che intorno a quei cantieri sono morte persone».

Tamponi e test: priorità a sanitari e persone più fragile

Sul fronte tamponi, il governatore ligure Giovanni Toti ha spiegato che «aumenteremo i tamponi a dismisura nella nostra regione, e faremo i test sierologici, ma è bene sapere che serviranno ai nostri medici, ai nostri infermieri e epidemiologici per sapere di quante terapie intensive avremo bisogno di qui alle prossime settimane. A questo servono i tamponi: a tarare il sistema sanitario per curare chi va in difficoltà e sapere quanto è diffuso il virus nella nostra realtà territoriale e quanti stanno sviluppando gli anticorpi. I tamponi non servono alla singola persona per stare meglio, perché il tampone può risultare negativo in questo momento e domani potrebbe essere positivo. Serve invece stare a casa, non avvicinarsi agli altri, non stringere la mano, lavarsi le mani, cercare di prendere tutti gli accorgimenti utili».

«Faremo i tamponi soprattutto al personale sanitario perché è il più esposto e serve alla nostra sanità per programmare i suoi bisogni e per gestire il personale - ha chiarito Toti - Aumenteremo i tamponi anche a campione sulla popolazione, ma bisogna sapere che non potranno dare quelle risposte in termini di salute del singolo soggetto. Anche se arrivassimo a fare 10.000 test al giorno questi non chiariranno se una persona che oggi risulta negativa lo sarà anche tra tre giorni o una settimana. Con il rischio che sentendosi sana, potrebbe anche infettare altre persone, magari adottando comportamenti non giusti».

Anche sui test sierologici, che individuano specifici anticorpi, procede la sperimentazione: «Ci stiamo attrezzando anche per i test sierologici, mettendo sotto contratto i laboratori privati che inizieranno a farli, attraverso un prelievo di sangue e guardando se c’è l’anticorpo, cioè se quella persona ha avuto il coronavirus, anche in forma lieve. A quel punto sapremo che quella persona ha avuto un contatto con la molecola del virus, il suo organismo ha reagito facendolo guarire, ma questo test non ci dice se la persona può essere ancora contagiosa per gli altri e non ci dice nemmeno se la stessa persona può essere immune. In quanto potrebbe essere ancora infettivo».

«Andremo oltre in  Liguria - ha concluso Toti - le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità aumentando i test molecolari e sierologici in tutta la popolazione, per capire quanti sono i contagiati soprattutto nelle singole categorie e programmare così nuovi posti nelle terapie intensive, nella media intensità o nelle quarantene».

In arrivo un milione di mascherine

Anche l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone ha fatto il punto sulla situazione spiegando: «I nostri ragazzi si sono recati nel Modenese a ritirare i caschetti per la respirazione da destinare all’ospedale  San Martino. Si continua nell’opera di recupero del materiale per fornire il nostro sistema sanitario regionale. E’ previsto per sabato l’arrivo  a Malpensa di un milione di mascherine chirurgiche». L’assessore Giampedrone ha voluto poi ringraziare tutti coloro che sono stati impegnati nell’emergenza della Costa Luminosa attraccata a Savona. «In particolare vorrei ringraziare Costa Crociere che peraltro ha annunciato una ricca donazione di dpi per gli ospedali liguri, ma oltre a Costa anche la Capitaneria di Porto e il dipartimento nazionale per aver svuotato di fatto tutta la nave, a parte 100 persone del personale di bordo che rimarranno per la manutenzione. E’ stata un’ operazione difficile che ci ha visto accompagnare a casa tutte le persone nelle loro nazioni di orgine purtroppo tra i 10 ricoverati della nave si è registrato un decesso».

«Venerdì - ha concluso Giampedrone - ci concentreremo sull’ arrivo di MSC Splendida  nel porto di Genova e ci auguriamo che tutto proceda al meglio. Stiamo lavorando su alcune strutture, come la ex scuola delle telecomunicazioni dell’aviazione di Caperana a Chiavari che, grazie all’aurotizzazione arrivata oggi dal capo dipartimento Borrelli, potremo attivare nelle prossime ore. Ulteriori strutture ricettive verranno attivate per dare una possibilità di alloggio al personale sanitario affinché possa dormire la notte non potendo tornare a casa perché lontana o perché non ci sono le condizion di isolamento. Anche per queste strutture chiederemo l’autorizzazione al Dipartimento nazionale».

Gli idranti della Polizia per pulire le strade

Il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, ha comunicato di aver chiesto al Questore di Genova e al Dirigente del VI Reparto Mobile di valutare la possibilità di poter effettuare una pulizia e disinfezione delle strade cittadine con gli idranti in dotazione al VI Reparto Mobile. Operazione che ha già avuto riscontri positivi a Milano e a Napoli.

"Il Questore ha immediatamente recepito la nostra richiesta - ha spiegato il Sap - e ha subito interpellato il Sindaco Bucci il quale, ovviamente, ha apprezzato l’iniziativa dando l’ok. In un momento particolare per Genova, e per tutta la nazione, come Sindacato Autonomo di Polizia stiamo cercando di dare un forte contributo di iniziative sia ai colleghi, ma anche alla Questura e ai cittadini genovesi. La nostra amministrazione e quella del Comune si stanno organizzando affinché, in brevissimo tempo, tale operazione abbia inizio".

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