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Pub, discoteche, musei, ristoranti: cosa prevede il nuovo decreto sul coronavirus

Le disposizioni contenute nel documento firmato dal premier Conte nella notte tra sabato e domenica prevedono restrizioni ancora più stringenti: ecco il contenuto

È iniziato con un invito alla prudenza e alla responsabilità l’8 marzo, la giornata della festa della Donna. In primis nei comportamenti da adottare per contenere il contagio da coronavirus, ma anche nella diffusione delle notizie legate all’emergenza sanitaria.

La diffusione, nella serata di sabato, della bozza del decreto con cui il governo ha adottato misure più rigide e restrittive per il contenimento dell’epidemia di coronavirus ha portato a un fuggi fuggi generale in Lombardia, e il premier Conte ha dovuto organizzare una conferenza stampa nel cuore della notte per spiegare che si trattava, appunto, di una bozza, e comunicare i contenuti del nuovo decreto. Che individuano sì tutta una grande zona rossa che è la Lombardia, insieme con altre province da cui è sconsigliato muoversi, ma non istituisce un divieto assoluto né la legge marziale.

In Lombardia e in altre 14 province, comunque, le scuole restano chiuse sino al 3 aprile e viene disposta una serie di provvedimenti più severi che costringono al cambiamento del proprio stile di vita. Che il premier ha chiesto a tutti gli italiani, disponendo misure più restrittive per tutto il paese.

All’articolo 2 del decreto firmato a tarda notte, infatti, sono indicate le “misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus covid-19”, misure che restano in vigore dall’8 marzo al 3 aprile. E che sono orientate a contenere l’affollamento e il raggruppamento di persone dopo giorni in cui, nonostante le raccomandazioni, si sono verificate situazioni potenzialmente a rischio, come ricordato anche dal governatore ligure Giovanni Toti, che nel suo messaggio di sabato ha invitato cittadini e turisti ad avere prudenza e senso civico e di responsabilità. 

«Evitiamo di accalcarci nella movida e affollarci in locali e ai banconi, e ai turisti, che sono sempre benvenuti, chiedo di avere più prudenza: le nostre riviere oggi erano piene». Il riferimento è al numero di persone che, complice la bella giornata di sabato, hanno affollato la Liguria, i lungomare e le spiagge, in un momento in cui anche il decreto consiglia di limitare al massimo gli spostamenti.

Coronavirus: chiusi  teatri, musei, pub, discoteche e sale giochi

Il decreto prevede la sospensione si manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, che si tratti di luogo pubblico o privato. Sospese le attività nei pub, nelle discoteche (e affini), nelle scuole di ballo, nelle sale giochi, nelle sale scommesse e nelle sale bingo. Chiusi anche i musei e gli altri luoghi della cultura.

Coronavirus, bar e ristoranti aperti con limitazioni

Per quanto riguarda i bar e i ristoranti, il gestore ha l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività in caso di violazione. Il decreto “raccomanda fortemente” agli esercizi commerciali, in generale, di garantire misure organizzative che consentano l’accesso contingentato e finalizzato a evitare assembramenti, con il rispetto della distanza di un metro.

Coronavirus: palestre e centri sportivi aperti ma con distanza di un metro garantita, sospesi eventi e competizioni

Eventi e competizioni sportive sono sospese in luogo pubblico e privato, ma è consentito lo svolgimento e gli allenamenti (per atleti agonisti) in impianti sportivi a porte chiuse, oppure all’aperto senza la presenza del pubblico. Lo sport in generale e le attività motorie all’aperto o in palestre, piscine e centri sportivi possono essere praticati a patto di rispettare la distanza di un metro tra i partecipanti.

Coronavirus: scuole chiuse sino al 15 marzo. Le limitazioni alle attività didattiche

Le attività educative e didattiche restano sospese sino al 15 marzo, ed è da escludersi “ogni altra forma di aggregazione alternativa”. Vietati, dunque, le classi “private” organizzate in casa o in altri luoghi, sempre per contenere il contagio. Nella sospensione rientrano i servizi educativi per l’infanzia e le scuole di ogni ordine e grado, università, istituti di alta formazione artistica musicale e coreutica, i costi professionali anche regionali, i master, le università per anziani, i corsi di scuola guida. Sono esclusi dall’elendo i corsi post universitari legati all’esercizio delle professioni sanitarie.

Sospesi i viaggi di istruzione, gli scambi e i gemellaggi, le visite guidate e le uscite didattiche. Il rientro a scuola, in caso di assenza dovuta a malattia infettiva superiore a 5 giorni, avverrà soltanto dietro presentazione del certificato medico.

Rsa e pronto soccorso, le nuove norme di accesso

Per quanto riguarda le sale d’attesa dei pronto soccorso e le sale d’accettazione, il decreto prevede il divieto agli accompagnatori dei pazienti di sostarvi (salvo specifiche disposizioni), e l’accesso di parenti e visitatori a rsa, hospice, strutture riabilitative o per anziani è limitato ai soli casi indicati dalla struttura.

Smart-working per tutte le aziende dove possibile 

Il cosiddetto “lavoro agile” può essere adottato per l’intera durata dello stato di emergenza a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali che dovrebbero prevederlo. I datori di lavoro sono comunque invitati a favorire la fruizioni di periodi di congedo ordinario o di ferie.

Corinavirus, sospesi funerali e matrimoni

Il decreto prevede che i luoghi di culto siano aperti a patto di adottare misure che evitino l’assembramento di persone e che consentano di rispettare la distanza di un metro. Sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. 

Limitare spostamenti in tutta Italia

Il decreto nelle limitazioni nazionali prevede di limitare gli spostamenti in tutta Italia e ing generale di limitare gli spostamenti delle persone fisiche “ai casi strettamente necessari”.

Gli obblighi e le raccomandazioni di tipo sanitario

Il governo raccomanda agli anziani, a chi è affetto da patologie e a chi è immunodepresso di non uscire di casa salvo per necessità, e di evitare i luoghi affollati. Chi ha sintomi di infezione respiratoria e febbre superiore ai 37,5 gradi è “fortemente raccomandato di restare presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali”.

Resta, ovviamente, il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione per i soggetti in quarantena e isolamento o positivi al virus.

Al prefetto il compito di far rispettare le nuove regole, si rischia multa e arresto

Secondo la bozza del provvedimento, «il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il ministro dell’Interno, assicura l’esecuzione delle misure previste e monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata». Si rischiano fino a tre mesi di carcere o l’ammenda fino a 206 euro (articolo 650 del codice penale).

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