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Domenica, 28 Aprile 2024
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Protesta operatori funebri, spunta una "bara" in consiglio comunale

Bagarre in aula rossa e seduta sospesa per venti minuti. I consiglieri Ceraudo (Ms5) e Crucioli (Uniti per la costituzione) hanno portato sui banchi una bara di legno in segno di solidarietà con i lavoratori di Asef, la partecipata comunale che si occupa di servizi funebri

Seduta sospesa e due consiglieri ammoniti. Ha fatto di certo "impressione" l'entrata in scena di una bara in legno durante il consiglio comunale di martedì 7 novembre. A portarla i consiglieri di opposizione Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle (M5S) e Mattia Crucioli di "Uniti per la Costituzione"; i due, oltre al peso del compensato, hanno anche sostenuto la protesta dei lavoratori delle onoranze funebri di Asef, una delle partecipate del Comune, che chiedono "sicurezze e tutele".

L'iniziativa ha scatenato la reazione da parte del presidente del consiglio comunale, Carmelo Cassibba che ha ammonito i due politici di opposizione. Crucioli, però, ha alzato l'asticella con un gesto di sfida ovvero incrociando le braccia davanti al consiglio, ed è stato espulso. I lavori, sospesi, sono ripresi dopo una ventina di minuti quando Crucioli ha chiesto scusa per la provocazione.

La protesta dei lavoratori di Asef, sebbene effettuata con modalità non previste dal regolamento del consiglio comunale, era legata alle richieste avanzate dal sindacato Usb, che ha indetto per oggi uno sciopero.

Il capogruppo del M5S Genova Fabio Ceraudo ha dichiarato: "Al bavaglio noi non ci abitueremo mai e con forza ribadiamo il nostro 'no' alle prevaricazioni. Dopo aver assistito, pochi giorni fa, al vergognoso trasferimento del funzionario della polizia locale perché reo di avere indispettito Bucci in seguito alle proteste in Aula degli operatori socioeducativi, il presidente del Consiglio comunale ne ha fatto un’altra delle sue. Oggi, abbiamo voluto sostenere alcuni dipendenti di Asef, la partecipata comunale che si occupa di servizi funebri, che giustamente chiedono migliori condizioni lavorative e soprattutto che non si tolgano loro i diritti acquisiti. Al tentativo di zittire le opposizioni, abbiamo risposto portando in Aula, sotto lo scranno del sindaco, una bara di compensato. Visto che le parole non servono, vediamo se a gesti riescono a recepire i più banali dei messaggi: il lavoro si paga, i diritti si rispettano e le rivendicazioni sindacali devono essere ascoltate. Cassibba ha sospeso i lavori e mi ha notificato un richiamo. Ne vado fiero”.

Dopo i disordini in aula rossa è arrivata, con una nota, la posizione dell'azienda. "Con un’adesione allo sciopero inferiore al 10% per cento dei dipendenti - commentano i vertici aziendali, Maurizio Barabino, amministratore unico, e Franco Rossetti, dirigente amministrativo e gestionale - siamo stati in grado di rispettare appieno la pianificazione del lavoro che, nel nostro caso, sono servizi conseguenti al decesso di persone e che noi, in azienda, affrontiamo sempre con grande rispetto e serietà".

Riguardo ai temi sollevati dai manifestanti, i vertici aziendali ribadiscono che "i temi della sicurezza e della salvaguardia della salute dei lavoratori sono, e sono sempre stati, oggetto della massima attenzione da parte dell’azienda e di confronto con il Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ndr), i rappresentanti sindacali, i lavoratori e, nonostante l’Usb non sieda al tavolo delle trattative, anche con il suo rappresentante aziendale - dicono Barabino e Rossetti - Non comprendiamo tali manifestazioni di dissenso, concitate e rumorose, nonostante il costante confronto con le parti sociali".

Per chiarire quali sono le azioni che l’azienda regolarmente svolge per garantire la sicurezza dei lavoratori, in forza di leggi, regolamenti ed accordi aziendali, i vertici di Asef fanno poi un elenco delle attività svolte: fornitura dei Dpi a tutto il personale; controllo periodico dei mezzi, in ambito meccanico e di forniture; fornitura di ausili meccanici agli operatori quali montacarichi, sollevatori, carrellini portaferetro, montascale portaferetro, attrezzi manuali; fornitura di abbigliamento tecnico, con divise invernali ed estive e relativi accessori; controllo periodico dell’ambiente di lavoro in ordine a impianti elettrici, termici, idraulici, antincendio, sicurezza ambientale, anti intrusione, valutazione dell’esposizione a vibrazioni, inquinamento acustico, campi elettromagnetici; corsi di formazione continua; formazione di personale interno in materia di primo soccorso e antincendio; supporto psicologico; supporto medico; condivisione con i preposti di squadra di alcune primarie strategie operative; igienizzazione e sanificazione degli ambienti lavorativi.

"Per quanto concerne il trattamento economico dei lavoratori inidonei ai servizi operativi - concludono Maurizio Barabino e Franco Rossetti - esistono accordi sindacali che prevedono il mantenimento delle indennità in relazione al tipo di inidoneità, alla sua durata, all’anzianità di servizio e a quella anagrafica".

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