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Autostrade, l'ad Tomasi incontra porto e categorie produttive. Attesa per la decisione del Mit

La ministra De Micheli aveva promesso una risposta entro la serata di lunedì. L'amministratore delegato di Aspi, intanto, ribadisce: disagi almeno sino al 10 luglio

La decisione sulla gestione dei cantieri sulle autostrade liguri era attesa lunedì sera, ma a martedì mattina in Liguria si fanno ancora i conti, come ormai da settimane, con il caos autostradale, e dal Ministero dei Trasporti ancora non è arrivata l’ultima parola.

La ministra alle Infrastrutture, Paola De Micheli, lunedì pomeriggio durante una conferenza stampa aveva chiarito che «stasera, prima del Consiglio dei ministri, prenderò una decisione sui controlli della rete autostradale in Liguria», chiarendo che «la Liguria ha più della metà delle gallerie presenti in tutto il sistema della viabilità italiana e nel tempo si sono accumulati pesanti e profondi ritardi nei controlli e nelle manutenzioni».

La ministra aver anche commentato le parole del presidente della Regione, Giovanni Toti, che sempre lunedì aveva puntato il dito contro «l’ennesima giornata di coda sulle nostre autostrade», sottolineando che «dal Ministero dei Trasporti ancora nessuna risposta alle nostre richieste. Avevamo semplicemente chiesto un piano che mettesse in sicurezza la rete ligure senza paralizzare un’intera regione. Nulla. Avevamo chiesto un piano serio di interventi che, con una vera e non fittizia assunzione di responsabilità, garantisse una programmazione in base a una scala di priorità e di rischio. Nulla. L’unica responsabilità che certamente riconosciamo al Ministro De Micheli è quella di mettere in ginocchio i cittadini e le imprese liguri impegnate a ripartire dopo l’emergenza Covid».

«Se davvero le gallerie oggetto di manutenzione erano tutte ammalorate, perché non si è fatto nulla per tutto l’inverno e nei mesi del lockdown? Sarebbe bastato semplicemente applicare il modello ligure, per cui non solo il cantiere del nuovo ponte di Genova ma anche tutti quelli contro il dissesto hanno continuato a lavorare senza sosta e in piena sicurezza - ha ribadito Toti - Questo folle piano di interventi non solo sta paralizzando tutta la Liguria, ma sta mettendo a rischio la sicurezza dei liguri, con incidenti quotidiani, e i trasporti sanitari, con le ambulanze che ci mettono ore per raggiungere gli ospedali. Così è inaccettabile! Regione, le categorie produttive e i cittadini sono uniti in questa battaglia e non arretreranno di un centimetro nelle richieste al Governo. Non accetteremo che l’incapacità altrui comprometta il futuro della Liguria»,

«Il presidente della Liguria fa campagna elettorale - ha replicato De Micheli - Il punto sulla Liguria è molto serio, non va sottovalutato o banalizzato. Non mi sembra di aver sentito grandi proclami nei cinque anni precedenti da parte di chi ora, compatibilmente con la situazione elettorale, si lamenta. Ci siamo noi adesso e ci assumiamo questa responsabilità».

Proprio con le categorie produttive si è tenuto, lunedì pomeriggio a Genova, un incontro cui ha partecipato l’amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, insieme con  i vertici dell'Autorità Portuale, di Confindustria e della Camera di Commercio. In attesa di capire che cosa deciderà il Ministero dei Trasporti, Tomasi ha confermato che il cronoprogramma di attività verrà portato avanti come prescritto dal Mit, e che i disagi in Liguria resteranno almeno sino al 10 luglio, con l’obiettivo di tornare gradualmente alla normalità non prima della fine del mese.

Tomasi ha ribadito «la fondamentale necessità che, per risolvere ed evitare il ripetersi dell'attuale situazione ligure, venga definita e approvata urgentemente una normativa univoca nazionale che chiarisca in modo definitivo e inequivocabile le modalità e i tempi di ispezione delle gallerie sul territorio italiano per tutti i gestori infrastrutturali», si legge in una nota di Autostrade, che invoca «chiarezza normativa in materia di ispezioni» così come chiesto anche dal presidente della Regione, Giovanni Toti, che lunedì ha sottolineato l’assenza di riscontri da parte del Mit dopo la firma dell’apposita ordinanza regionale.

«Le modalità di ispezione attuate di concerto con il Mit dallo scorso gennaio e confermate dal dicastero stesso il 20 maggio - conclude Aspi - rappresentano il più avanzato standard del settore (basato sulle Linee Guida del “Cetu”, Le Centre d'Etudes Des Tunnels del governo francese, e in uso per la sorveglianza del Traforo del Monte Bianco), utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili sul mercato».

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