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Scuole infanzia e nidi, in arrivo 60 nuove assunzioni nel 2023 e 44 nel 2024

In consiglio comunale si è parlato anche dei trasferimenti delle scuole comunali d'infanzia e nidi per i lavori del Pnrr

Assunzioni in vista per 60 nuove persone nelle scuole comunali 0-6 di Genova, in modo da arrivare alla fine dell'anno a 267 collaboratori, 435 assistenti, 353 insegnanti, per un totale di 1.055 unità a tempo indeterminato.

A spiegare le manovre del Comune è l'assessora alle Politiche dell'Istruzione Marta Brusoni: "Negli ultimi due anni - ha detto durante il suo intervento nel consiglio comunale di martedì sulle scuole 0-6 - è stata avviata una politica assunzionale con un continuo e costante incremento degli organici, garantendo, rispetto al 2017 (1.028 unità), una crescita: a fine 2023 si raggiungerà quota 1.055. Per il triennio 2023-25, il piano del fabbisogno del personale prevede di portare i collaboratori dei servizi socio-educativi a oltre 300 unità, gli assistenti di asilo nido a 446 e gli insegnanti della scuola a 357. Per il 2023, è prevista l’assunzione di 60 persone, in particolare: 34 collaboratori, 16 assistenti asili nido e 10 insegnanti scuola infanzia. A fine 2023 si arriverà quindi a: 267 collaboratori, 435 assistenti, 353 insegnanti, per un totale di 1.055 unità a tempo indeterminato. Le assunzioni dei tre profili scolastici, previste all’interno del piano dei fabbisogni, per l’annualità 2023, sono state in gran parte anticipate ed effettuate già nel primo semestre di quest’anno. Le assunzioni, originariamente previste nel mese di settembre, verranno incrementate nel prossimo aggiornamento del piano dei fabbisogni, con l’aggiunta di ulteriori 9 unità di collaboratori". 

Le assunzioni previste nel 2024

Nel 2024, inoltre, a fronte di 21 pensionamenti, verranno assunte 44 persone, più del doppio degli esodi per un totale di: 283 collaboratori (+ 16 rispetto al 2023), 440 assistenti asili nido (+ 5 rispetto al 2023), 355 insegnanti scuola infanzia (+2 rispetto al 2023), per un totale di 1.078 unità a tempo indeterminato.  

"Anche per l’anno 2024 verrà garantito l’organico ideale di 1.096 unità tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato - ha continuato Brusoni - Nel 2025, a fronte di 23 cessazioni a oggi note, verranno assunte 50 unità. Per l’anno 2025 l’organico ideale di 1.096 unità sarà garantito con contratti a tempo indeterminato. La tematica assunzionale è stata al centro di 18 incontri con le parti sindacali e rappresentanti dei lavoratori nell’ottica di soluzioni condivise per garantire un servizio di qualità alle famiglie e ottimali condizioni ai lavoratori. Sui centri estivi, le iscrizioni si chiuderanno domani. Complessivamente è stata aumentata l’offerta di 200 posti rispetto lo scorso anno, per un totale di 800 posti per 18 nidi e 1.175 per 19 scuole dell’infanzia. È aumentato il numero delle sedi aprendo sedi territoriali, che storicamente non avevano il servizio e in particolare aperture delle scuole infanzia Rivarolo, Garrone e Gnecco Massa per una migliore distribuzione territoriale dell’offerta con la finalità di evadere le esigenze di un maggior numero di famiglie. Il servizio sarà effettuato in parte dal personale comunale che ha volontariamente manifestato la volontà a proseguire il servizio frontale con i bambini oltre le 42 settimane del calendario scolastico e in parte con il personale di cooperativa che si è aggiudicato l’accordo quadro biennale che è in vigore dalla scorsa stagione estiva". 

I trasferimenti delle scuole per i lavori del Pnrr

In previsione dei lavori finanziati dal Pnrr, l’assessore Brusoni ha specificato che "le sedi scolastiche alternative dove sarà trasferito il servizio 0-6 anni garantiranno l’offerta formativa, senza diminuzione rispetto a quella attuale, e l’organico necessario resta invariato" (446 assistenti asilo nido, 357 insegnanti scuola infanzia, 293 collaboratori e 9 assunzioni concordate il 1 giugno 2023).  

A questo link l'elenco delle scuole che dovranno essere trasferite e i plessi alternativi individuati.

La richiesta del consiglio monotematico negata

Non sono mancate comunque le polemiche perché alla fine della discussione in Aula Rossa, martedì pomeriggio, è stata negata la richiesta dell'opposizione di convocare un consiglio comunale monotematico su asili nido e scuole infanzia. 

"I finanziamenti derivanti dal Pnrr - attacca il capogruppo M5s Fabio Ceraudo - consentiranno al Comune di Genova di intervenire sulla messa in sicurezza di diversi edifici scolastici. Ma c’è un rischio: nella ricerca di spazi alternativi per garantire la continuità didattica, temiamo si proceda a una forte contrazione dell’offerta e della qualità del servizio, a partire dalla riduzione delle sezioni degli istituti. A oggi, come già ampiamente evidenziato nelle commissioni consiliari competenti, non è ancora noto il cronoprogramma degli interventi e le azioni utili al mantenimento del livello del servizio pubblico comunale e statale. Per fare luce sul futuro del servizio 0-6 anni nel nostro Comune, come M5s abbiamo chiesto di calendarizzare quanto prima un consiglio monotematico, affinché il sindaco e la giunta potessero rendere noto il cronoprogramma relativo ai progetti finanziati dal Pnrr in merito all’edilizia scolastica, ed esporre le azioni a garanzia della continuità didattica, dei livelli occupazionali, del mantenimento dei livelli di erogazione del servizio, con particolare attenzione all’inclusione dei minori con disabilità. Contestualmente, avremmo voluto impegnarli a garantire la copertura organica richiesta e a verificare ulteriori necessità in base alle criticità strutturali e gestionali"

La maggioranza ha però votato contro, dunque niente consigli monotematici sulla questione: "La giunta ha impresso un’azione politica anziché una di responsabilità - continua Ceraudo - nonostante abbia già potuto toccare con mano il grido di allarme della cittadinanza e dei lavoratori per il corso tutt’altro che trasparente adottato dalla giunta in merito alla possibile riorganizzazione del servizio. Oltre 500 voci contrarie, all’ultima commissione, tra docenti, personale scolastico e famiglie, non sono bastate al sindaco per capire che non si governa la città con i diktat? La domanda a questo punto è: cosa teme Bucci?".

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