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Nonni negli asili, il Comune cerca anziani 'maestri' volontari

A partire da gennaio faranno lezione all'asilo per raccontare ai più piccoli le attività lavorative e ludiche di una volta, al fine di preservare e far conoscere alle nuove generazioni le nostre radici storiche e culturali

Quali erano i giochi dei nostri nonni? Quali i mestieri di una volta? E com'è cambiato il modo di andare a scuola e di fare la spesa? Sono alcune delle domande a cui proveranno a rispondere gli anziani genovesi, facendo lezione in nove scuole dell'infanzia distribuite su tutto il territorio comunale, grazie al progetto 'I nonni e i bambini della scuola dell'infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato'.

Realizzato dall'assessorato alle Politiche dell'istruzione del Comune di Genova in collaborazione con il Garante comunale dei Diritti degli Anziani e l'associazione 50&più, si tratta di un progetto di educazione intergenerazionale, che ha per obiettivo la promozione di un ponte relazionale tra due mondi, quelli delle persone over 65 e dell'infanzia, molto lontani per ragioni anagrafiche, storiche e culturali.

Ed è proprio il recupero e la riscoperta delle nostre radici storico-culturali la mission di 'I nonni e i bambini della scuola dell'infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato', che, a partire dal mese di gennaio, vedrà alcuni anziani volontari genovesi entrare nei nidi comunali per raccontare ai più giovani la vita e i ricordi del loro 'piccolo mondo antico', in cui la maggior parte dei bambini, appartenendo a famiglie con possibilità di spesa ridotte, dovevano ingegnarsi nella fabbricazione in autonomia di giocattoli attraverso l'impiego di materiali di riciclo o di scarto, facendo leva esclusivamente sulla propria fantasia creativa e immaginazione.

Una realtà molto diversa da quella di oggi dove, molto spesso, i bimbi sono abituati ad acquistare giocattoli in negozio o su internet, per non parlare della differenza tra chi una volta trascorreva la maggior parte del proprio tempo libero a giocare in strada o sui prati vicino a casa e chi invece, oggi, compulsa per alcune ore al giorno, fin dalla più tenera infanzia, la tastiera del tablet o dello smartphone.

"I nostri nonni si portano dietro uno straordinario bagaglio di conoscenze, cultura, valori e saggezza, che questo progetto intende valorizzare, partendo dal concetto che le loro esperienze contengono preziose lezioni di vita per i più piccoli - spiega l'assessore comunale alle Politiche dell'istruzione, Marta Brusoni -. I loro racconti costituiscono un importante insegnamento per i bambini, che, ascoltandoli, imparano soprattutto a concepire e accettare le differenze, aprendo la propria mente agli altri e al diverso. Far conoscere i giochi e i mestieri di una volta serve a trasmettere alle nuove generazioni la memoria della nostra cultura, aiutandoci a rafforzare la nostra identità di genovesi e di italiani. Come amministratori pubblici e come cittadini abbiamo tutti il dovere di promuovere e tutelare il nostro patrimonio culturale, compreso ovviamente quello immateriale di cui gli anziani sono i naturali e principali ambasciatori. Invito tutti i nostri nonni - l'appello di Brusoni - a contattare il mio assessorato e a spargere la voce tra i propri coetanei per candidarsi a partecipare a questo progetto, che darà loro la gioia di rivivere i momenti più gioiosi del loro passato, condividendoli con il mondo dell'infanzia".

Ma rispetto a una volta è cambiato anche l'aspetto e il modo di vivere e di fare la spesa nei nostri quartieri, dove era abitudine fare il giro delle piccole botteghe alla ricerca di una squisita tavoletta di cioccolato o di un gustoso 'reganisso', il tradizionale bastoncino di liquirizia. Per non parlare poi del modo di andare a scuola: se un tempo era abitudine incontrarsi lungo la strada con i propri compagni e raggiungere insieme la classe a piedi, oggi molti genitori e bimbi preferiscono la comodità di un passaggio in auto o in scooter.

Sembrano storie arcaiche, lontane anni luce e da cui ci separa uno iato di appena due o tre generazioni. Pazienza, sacrifici, semplicità, condivisione sono i valori fondamentali che plasmavano la vita dei bambini di una volta, (ex) bimbi, che oggi hanno i capelli bianchi e che il progetto 'I nonni e i bambini della scuola dell'infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato' vuole trasformare, più che in insegnanti, in narratori di storie avvolte in un alone di mistero e di curiosità, la stessa stuzzicata dai mestieri di un tempo, che oggi stanno scomparendo a causa dell'innovazione tecnologica, che permea la nostra società.

Gli anziani interessati a partecipare e ad avere informazioni più dettagliate sul progetto possono contattare il Comune di Genova all'indirizzo e-mail asspersonaleinformatica@comune.genova.it. Le scuole dell'infanzia coinvolte nel progetto saranno nove, una per ogni ambito territoriale. Questo l'elenco completo:

  • Ambito 1: scuola dell'infanzia Villa Letizia, via Buffa 2, Voltri
  • Ambito 2: scuola dell'infanzia Villa Dufour, via Bordone 12, Cornigliano
  • Ambito 3: scuola dell'infanzia Rivarolo, passo Torbella 12A, Rivarolo
  • Ambito 4 e 5 (centro città): scuola dell'infanzia Bertoncini, corso Firenze 79, Castelletto; scuola dell'infanzia Bondi, passo Costanzi 12, Oregina
  • Ambito 6: scuola dell'infanzia Glicine, via Motta 1, Quezzi
  • Ambito 7: scuola dell'infanzia Mimosa, via Mogadiscio 49, Sant'Eusebio
  • Ambito 8: scuola dell'infanzia Foce, piazza Palermo 13, Foce
  • Ambito 9: scuola dell'infanzia San Desiderio, via Casabona 3, San Desiderio.

"Il progetto - conclude l'assessore Brusoni - avvicinerà ancora di più due mondi affascinanti già abituati a interfacciarsi regolarmente. Pensiamo ad esempio al baby-sitting, che tanti nonni fanno per i loro nipotini, diventando un modello di comportamenti positivi come avviene quando li accompagnano a scuola a piedi o in bicicletta, trasmettendo loro insegnamenti preziosi dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della cultura della sicurezza stradale".

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