"Aperta sì, aperta no, aperta boh?", la canzone su via 30 Giugno diventa virale
Nata da un'idea di Emilio Rizzo, la canzone è stata scritta dai ragazzi di "Oltre il ponte c'è" e cantata dallo youtuber Jordan Verallo: «Combattiamo il traffico con l'ironia»
«Aperta sì, aperta no, aperta boh: è via 30 Giugno»: inizia così la "30 Giugno song", la canzone composta dai ragazzi di "Oltre il ponte c'è..." per tentare di alleggerire con ironia e musica la pesantissima situazione che la Valpolcevera sta vivendo a causa del traffico post crollo del ponte Morandi.
Il riferimento, ovviamente, è alla via più chiacchierata della città in queste settimane: via 30 Giugno 1960, la strada che si snoda proprio sotto a quanto resta del Morandi, che svolge un ruolo cruciale per la viabilità e che, da quando è stata riaperta, ha causato una gran confusione a causa dei sensori che regolano il traffico e che in caso di movimenti sospetti del ponte fanno scattare i semafori rossi.
30 Giugno Song, ironia in musica su sensori e chiusure | Video
«L’idea è nata da Emilio Rizzo, il testo lo abbiamo scritto noi di Oltre il ponte, la canzone l'ha cantata lo youtuber Jordan Verallo e io poi ho montato il video - spiega Andrea Brina, uno dei ragazzi diventati il simbolo della Valpolcevera isolata - È stato un lavoro corale insomma, ed è nato guardando ogni giorni i social: la domanda più in voga è “ma via 30 Giugno è aperta o chiusa?”, ormai è diventato un tormentone. La canzone è venuta fuori in pochi minuti in maniera automatica. Abbiamo voluto usare ancora una volta l’ironia come accaduto già durante la manifestazione dello scorso ottobre con il muro e il nastro bianco e rosso, vogliamo sdrammatizzare ma anche portare un messaggio diretto».
La canzone, che si sviluppa sulla melodia di "La Terra dei Cachi" di Elio e le Storie Tese, è stata postata su YouTube martedì, e di ora in ora sta guadagnando sempre più visualizzazioni comparendo anche su moltissime bacheche Facebook: il video, in particolare, mostra le schermate dei messaggi inviati tramite Telegram per informare di eventuali chiusure, dimostrando con quanta frequenza i sensibilissimi sensori scattano paralizzando di fatto la viabilità, e ovviamente il traffico e le code di cui la Valpolcevera è ostaggio ogni giorno. Compresa l'ironia che viaggia su Facebook, come i post che invitano a "Giocare a un due tre stella in via 30 Giugno, chi perde deve tornare a Trasta", e la foto che ritrae il pannello luminoso in via Pieragostini che annuncia "Via 30 Giugno, stiamo tirando i dadi".
«Prepariamoci un caffè sopra il ponte che non c’è - ironizzano i membri di Oltre il ponte c'è, comitato nato proprio per dare voce alle esigenze e alle criticità dei residenti di Certosa e della Valpolcevera - Sensore sì, sensore no, sensore bastardo». Un motivetto che ha tutte le carte in regola per diventare virale.